lunedì 21 settembre 2009

Dei ruoli ovvero il "mammo"

Stamattina, di fronte a scuola, un babbo estraeva il suo treenne dal seggiolino della bici.
Il treenne urlava disperato e ossessivo "voglio la mamma". A squarciagola, dimenandosi come una biscia e poi irrigidendosi.
Faceva impressione.
Roba da nascondersi dietro il finestrino dell'auto per osservare.
L'ho fatto.

Il babbo non si scomponeva neanche un po'. Non poteva. Serio come il ruolo impone, reggeva il treenne cercando di limitare i danni, poveraccio: sembrava portasse un tonno appena pescato. Per la coda...
Quando ha preso su per le scale, impacciato ma tutto d'un pezzo, come se niente fosse, ho messo in moto e me ne sono andato.
Poi ho pensato.

Ai ruoli. Al padre col suo bambino disperato, senza strumenti per venirne a capo.
E' successo anche a me, quando erano più piccoli, che non sapessi dove voltarmi. Che mi sentissi osservato da decine di occhi di mamme da ogni dove. Biasimanti.

Oggi che non serve più, non ho più un treenne in dotazione, saprei cosa fare. Oggi, un treenne disperato a quel modo, io lo avrei abbracciato. Avrei accolto la sua disperazione, come se fossi stato il padre. Non un ruolo in un manuale.
E allora i ruoli, quella strana parola un po' ironica e invece molto sprezzante che è "mammo".

Forse un abbraccio se lo può permettere anche un babbo.
Sicuramente la prossima volta.

6 commenti:

  1. ecco quando parlavi di educazione sentimentale, era proprio questo, secondo me. il saper esprimere i sentimenti. in che modo non importa. ognuno ha il suo. mio figlio piccolo, mammone all'ennesima potenza, vuole sempre la mamma. il papà lo coccola, lo prende in giro, lo fa ridere, lo distrae. fa quello che si sente di fare. il piccolo vuole sempre la mamma (modestamente la mamma fa certe coccole che levati) ma poi cerca anche il papà, e tanto, e si sente sicuro e protetto anche con lui. alcuni capricci sono semplicemente richieste d'affetto.

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  2. Daccordissimo con piattini. Alcuni capricci sono richieste di affetto. Ma non sempre un abbraccio risolve. Prima di tutto perché magari il treenne che dovrebbe riceverlo è talmente preso a scalciare e agitare i tentacoli che il tentativo di abbracciarlo potrebbe trasformarsi in una specie di lotta libera, e poi perchè a volte l'abbraccio il piccolo treenne non lo vuole da chi sta cercando di darglielo.
    E poi Desian guarda che mica è solo un problema dei babbi, sai? Non parlo mica per esperienza personale, noooo ;)

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  3. un bellissimo post.
    anche il nostro babbo Regista, nonostante sia ormai alla quarta figlia, si trova ogni tanto per le mani una nanetta urlante "con papà NOOOOO!!!" e non sa che pesci prendere.
    poi fa il primo passo, accenna una strategia diversiva, chiama in aiuto una sorella... e a me vien da dire "ma intanto abbracciala, no?!?"

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  4. @ponti: imparerà, se sappiamo (dobbiamo) raccontarcelo.

    @piattins @serena: lo so che l'abbraccio non sempre risolve e se il pargolo urla "mammaaaaa" in quel caso ha spiegato bene cosa vuole. A me però (chissà come mai...) aveva colpito la difficoltà di quel babbo (mi rivedevo) che non ha saputo fare niente di meglio che consegnare quel figliolo nelle mani delle maestre. Non ha avuto un gesto: e lo sto condividendo, non biasimando. Allora ho cercato di riflettere su un gesto possibile. E certo che il problema è comune, vero Serena?! ;-)

    @maq: sì, un abbraccio, un gesto qualsiasi che liberi noi padri da quell'impaccio di esser padri come nessuno ci ha insegnato... Ciao!

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  5. Ciao Desian,
    senza saperlo la'ltro giorno ho fatto anche io un posto sul mammo.
    Adesso aggiungo subito un link anche al tuo post!

    Bye,
    Babbo Digitale

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