Le vigilie sono importanti. Ognuno esorcizza come può.
Se la donna grande, dall'alto della sua esperienza (dopotutto domani siamo già in terza), ha passato il dopocena a leggere paciosissima un libro illustrato, l'uomo piccolo ha avuto di che lavorare.
Non ha smesso un minuto di raccontare, di parlare di sé e dei suoi nascosti timori per il primo giorno di prima elementare. Metafore a grappoli.
La più bella: lui ha sempre odiato le polo, non ne aveva mai messa una fino all'altro giorno quando all'improvviso l'ha chiesta. E l'ha portata fiero per tutta la giornata.
Stasera, preparando i vestiti per domattina, ha chiesto di nuovo una polo: per un giorno che lo rende tanto insicuro, cosa di meglio se non cavalcare la tigre.
Quando gli ho chiesto come mai le polo erano diventate la sua nuova improvvisa passione (per lungo tempo sono state anche la mia, ora mi sono un po' disintossicato: indosso anche camicie), mi ha risposto intanto dicendo che avrei dovuto comprargliene tantissime.
Poi ha spiegato così:
"Secondo me, crescendo la vita è più bella".
...
Buona vita.
E buon primo giorno, ragazzi.
Questo post partecipa al blogstorming
In bocca al lupo all'uomo piccolo per l'inizio della grande avventura! E impatia alla donna grande che frequenterà la stessa classe di Figlio-uno (il quale questo passaggio al secondo ciclo di elementari l'ha sentito tantissimo).
RispondiEliminaChe bello leggere la preparazione dell'uomo piccolo al grande evento. Mi rincuora. Soprattutto dopo aver letto quello che ha scritto Silvia sul nostro blog a proposito della preparazione del suo Sorcetto. E' che uno si immedesima in queste storie, proiettandosi nel futuro. In bocca al lupo anche alla mamma e al babbo. Che oramai sono diventati grandi entrambi i figli ;)
RispondiEliminamio figlio - che oggi ha iniziato pure lui la prima elementare - non si è minimamente preoccupato di quello che stava per accadere. direi che non è per nulla consapevole. oppure perlomeno così sembra. sì certo lo zaino, i compagni, le maestre, la classe, le foto davanti alla scuola. ma se dovessi dirvi se fosse emozionato, preoccupato, o chissàchecosa davvero non saprei. era contento, ma è raro che non lo sia. in classe era pietrificato e con gli occhi sbarrati. e forse è questo il suo modo di essere emozionato.
RispondiElimina@acasadiclara: ecco, sì!!!: pietrificato ed occhi sbarrati, l'emozione dev'essere quella, a sei anni... poi dopo, all'uscita, pare abbia dichiarato che "questa scuola elementare è proprio interessante". Ha detto "interessante", ha detto! :-))))
RispondiEliminaE poi i maschi in polo sono bellissimi. A Natale la camicia e a Pasqua la cravatta, diglielo.
RispondiElimina@rape' @serena: crepi il povero lupo... e comunque penso che siano per loro passaggi importanti, il "contraccolpo" segnala forse la fatica di crescere?
RispondiElimina@mammamsterdam: glielo dico ma la vedo dura... la cravatta, poi ;-))
"Secondo me crescendo la vita è più bella" è una grande frase, che bisogna segnarsi e ricordargli quando rimpiangerà i giorni di bambino piccolo!
RispondiEliminaRubato per Bambinopoli.
RispondiEliminahttp://www.bambinopoli.it/blog/2009/09/14/esorcismi/
@do minore: credo che anche senza scrivermela... la ricorderò molto ma molto a lungo.
RispondiElimina@mamma imperfetta: beh che dire, contento che ti sia piaciuto... :-)
che bello, l'ha trovata interessante! in effetti la scuola potrebbe e dovrebbe essere questo, l'occasione per conoscere mondi nuovi, cose diverse, una porta su tutto... che peccato che non sia quasi mai così, quando i miei erano piccoli avevo tantissime aspettative in questo senso...
RispondiEliminail sorcetto domenica scorsa, per andare ad una festa, ha accettato di mettere la sua prima camicia (lui, uomo di maglietta girocollo da sempre)... ora si pettina anche i capelli ed ha anche provato il gel...
RispondiEliminache dire Desian, deve proprio essere bello sentirsi grandi senza esserlo troppo!