venerdì 27 gennaio 2012

Autostime

Lo sappiamo, l'autostima è il motore della Storia. Quel modestone di Napoleone Bonaparte ce lo insegna.
E l'uomo piccolo sta facendo indigestione di autostima, a dosi da cavallo.
"Sono un mito a filetto. Potrei battervi a occhi chiusi", dice il moccioso.
Non si limita a dirlo. Lo fa.
L'altra sera mi ha stracciato 14 a 2. E solo perché mi sono rifiutato di continuare a giocare...
Un nostro amico, con una figlia ben più grande dei nostri, qualche anno fa, ci ammoniva: "Va tutto bene, fino a quando li lasci vincere. Quando invece cominciano a vincere davvero e non riesci più a batterli neanche sforzandoti, ecco, allora devi cominciare a preoccuparti".
Aveva ragione il nostro amico: l'autostima, dipende da dove la guardi.
Devo cominciare a preoccuparmi?!

sabato 14 gennaio 2012

Gli accessori del babbo (21): il purè di patate in fiocchi e la griglia in ghisa

In effetti sembra un sottile esercizio calviniano (nel senso di Italo, naturalmente, non Giovanni...) quello di mettere in equilibrio la leggerezza estrema di un fiocco di patate con la pesantezza metallurgica di un pezzo di ghisa, per quanto griglia.
Nella realtà si tratta semplicemente di strumenti elementari, basic direbbero i moderni, per il babbo imbranato in cucina.
Sarà che la carne ai ferri l'adoro (e mangerei solo quella, quotidianamente vita natural durante) mentre il purè di patate non lo posso soffrire ma mi stupisco tutte le volte di come le mie capacità, skills direbbero i moderni, in cucina siano così scarse e tendano ad una coazione a ripetere imbarazzante. La famigerata busta, però, la conoscono (o almeno dovrebbero...) anche le mamme, sopratutto quando il tempo è tiranno e bisogna velocemente portare qualcosa in tavola. La apri con le forbici in meno di due secondi e, non appena il latte bolle, pouff... un soffio e tutti i fiocchi scivolano laggiù, dentro la pentola. Basta mescolare, guai a shakerare.
Insomma, facciamola breve: oggi ero in difficoltà. Il primo sabato di scuola della profe, dopo le vacanze da Natale, non è banalissimo. Bisogna riprendere la mano.
Così a desian toccava di nuovo il pranzo del sabato: un esame che non è solo la soluzione di un'emergenza ma, anche e soprattutto, la buona accoglienza per la profe che torna girata di scatole (in fondo, sarebbe pur sempre sabato!) e stanca dopo una settimana di lavoro.
Potevo pensare a qualcosa di davvero sorprendente (qualche settimana fa, per una merenda, avevo tirato fuori dal cilindro addirittura una torta! La profe era quasi svenuta per la sorpresa)? Oppure andare su un solido primo, magari facendo una pomarola sul momento?
Macché, oh! E' sabato anche per me, no?!
Niente di meglio che affidarsi alle certezze, ai fondamentali della (mia) esistenza: fiocchi e ghisa, purè e griglia. Italo Calvino, in nuce...
Ho ammannito ai pargoli qualcosa di speciale: il solito, Sam.
And play it again, direbbero i moderni.

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