lunedì 31 maggio 2010

Gli accessori del babbo (16): il buio

Questo è l'ultimo accessorio del babbo di Genitori Crescono, il quarto della serie, ed è "uscito" giovedì scorso. Visto che la rincorsa è ormai il mio mestiere, lo pubblico per intero col dovuto ritardo. Buon lunedì.

Se fossimo oche si potrebbe parlare di imprinting. Invece siamo babbi quindi esseri umani e per di più adulti: sul fronte apprendimento, quel che è fatto è fatto.
Eppure, quando nacque l'uomo piccolo, la happy family faticosamente costruita in due anni di alchimie genitoriali si spezzò e tutti manifestarono grandi sofferenze: la donna grande, che dall'alto dei suoi 2 anni grande non era affatto, si vide spodestata dal ruolo di piccola di casa per passare a quello molto più scomodo di sorella maggiore. Molto più scomodo ed anche meno esclusivo visto che il tempo della profe era dedicato soprattutto all'uomo piccolo e alle sue esigenze.
La ragazza non la prese tanto bene e ne aveva tutto il diritto anche perché la frequenza del nido acuiva il sentimento della separazione. Anche desian non la prese bene, ché tutte quelle interminabili poppate lo mettevano sempre all'angolo. (Ricordiamo a malincuore che 6 anni fa desian non era ancora il babbo perfetto che tutti conosciamo oggi...). I due avrebbero potuto consolarsi a vicenda ma purtroppo le geometrie dei sentimenti non sono così semplici: la donna grande voleva solo la mamma (e non ha mai smesso); desian voleva, nell'ordine, la sua compagna e i suoi bambini; che peraltro, con l'uomo piccolo, era tutto da cominciare.
Risolto dall'uomo piccolo medesimo che, con brillante intuizione, non ne voleva sapere di prendere sonno tra le braccia amorevoli della profe. La poppa sì, le coccole anche, ma rigorosamente sveglio. Piuttosto che addormentarsi cullato dalla profe, meglio tutto solo nel lettino.
Ci voleva molto a capire come quadrare il cerchio?
Per fortuna, a fine giornata calava la sera e quello che sembra essere un'ovvietà si rivelò come la soluzione: come d'incanto il buio della sera e, con esso, un vero e proprio ribaltamento di posizioni e compiti. Nel buio ciascuno ritrovò un suo ruolo e l'integrità delle proprie emozioni. La donna grande riconquistò la mamma come guida nell'inquietante passaggio tra la veglia e il sonno; l'uomo piccolo ottenne finalmente il diritto all'addormentamento fra braccia amorevoli e più soporifere; desian, infine... beh, fu in quelle lunghe mezze ore in poltrona, l'uno fra le braccia dell'altro, che nacque una passione senza limiti e senza reticenze.
E fu così, in quei momenti di una dolcezza tutta nuova, da uomo a uomo, che si disintegrarono molte barriere, culturali ed affettive, e che desian capì che poteva finalmente diventare padre.
Così, gesti che ricordava di aver vissuto nella sua storia di figlio tornarono vivi e presenti, cambiava solo l'elaborazione che era stata forte lunga e nodosa. Stavolta c'erano anche i significati e le parole avevano una loro fondamentale utilità.
Dall'anima non saliva più soltanto una felicità sgomenta fatta di lacrime tempestose sul bordo delle palpebre (l'eredità di mio padre) ma finalmente un senso, una storia nuova che aveva un centro, una periferia e confini precisi. Precisi ma mai stretti, precisi e capienti insieme. Pieni.
Per lungo tempo il mio buio notturno era stato quello della scrittura, del cinema (le maratone di “Fuori Orario”), della musica ascoltata nelle cuffie del walkman, del domani che non aveva ancora un volto. All'improvviso, il buio delle sere invernali aveva sciolto ogni nodo. Passato, presente e futuro.
Tutto.
Assieme.
Solo a me è capitato di vedere la luce rigorosamente al buio?

sabato 29 maggio 2010

Tutta la vita

Ad una festa di compleanno possono accadere molte cose.
Si può stare a chiacchierare tra genitori, stesi su uno splendido prato.
Si può fare un giro in campagna, al traino di un trattore, uno di quelli veri.
Può anche capitare di conversare con una bambina di sei anni e mezzo e scoprire alcune cose buffe, come possono essere le idee sul mondo a quell'età.
E poi avere un grandissimo insegnamento. Sull'amicizia, l'amore, la vita intera: giudicatelo voi.
Insomma, è andata così.

- Elena, sei contenta che tra un po' finisce la scuola?
- (perplessa) Sì...
- E sei contenta di andare in vacanza?
- Un po'.
- Come "un po'"?!
- Sì, sono contenta... però un po' mi dispiace. Anche.
- E come mai?!
- Eh, perché poi non vedo più i miei amici.
- Vabbè, ma vi rivedete a settembre.
- Sì, però un po' mi dispiace lo stesso... almeno perché non vedo la Caro e l'uomo piccolo.
- Ah, e come mai proprio la Caro e l'uomo piccolo?
- Perché loro sono i miei migliori amici...
- Mmmh...
- ...la Caro perché ci siamo conosciute e subito siamo diventate migliori amiche e poi l'uomo piccolo perché con lui siamo amici da tutta la vita!

In effetti l'Elena e l'uomo piccolo si conoscono da quando avevano meno di un anno e stanno a scuola insieme dal nido.
Così, a sei anni e mezzo, sono cresciuti assieme.
Così, a sei anni e mezzo, esiste il concetto "tutta la vita".

venerdì 28 maggio 2010

Rasatura

Mai avrei immaginato quante parole potessero addensarsi attorno ad un rasoio da barba.
Uno di quegli oggetti ormai diventati talmente colorati, tecnici e sgargianti che quasi somigliano ad uno straccetto da velina.
Altro che rude strumento da toeletta.
L'uomo piccolo è affascinato (e quale bambino non lo è davanti al babbo che si rade?) da questi gesti incomprensibili.

- Ma cosa fai, babbo?
- Ma non ti fa male?
- Ma ti puoi tagliare?
- Babbo!, guarda, esce il sangue.

Appunto.

giovedì 20 maggio 2010

Ricomincio da tre

Gli accessori del babbo hanno fatto tris: oggi un altra puntata su Genitori Crescono.
Quale eredità possiamo lasciare ai nostri pargoli, per il loro futuro?
Una villa in Sardegna? Una rendita vitalizia da migliaia di euro il mese? Una fabbrichètta in Brianza?
Macché! Volate alto.
Gli lascerete il vostro dentista, dall'apparecchio ortodontico in poi...
Un po' di ironia, visto l'argomento.

Il dentista nasce con te: il giorno che vieni al mondo, una qualche divinità beffarda te ne assegna uno. Come compagno eterno di vita. Quello e non un altro. Il dentista nasce con te ma quando ti visita la prima volta, verso gli otto o dieci anni...

Qui c'è il resto.

mercoledì 19 maggio 2010

Il potere della gita scolastica

Non ne avevo fatto cenno perché visti i precedenti (in cui banali contrattempi l'avevano sempre fatta rimanere a casa) c'era da fare gli scongiuri ma la donna grande stamattina è andata in gita scolastica.
Niente di che, sembrerebbe, ma se pensate che le insegnanti ad inizio anno avevano dichiarato battagliere che "per colpa dei tagli delle compresenze, quest'anno scordatevi la gita", averla ottenuta è stato già un successo. Se ci mettete poi che per la donna grande si tratta, appunto, della prima volta, avrete il quadro completo.
Il conto alla rovescia è cominciato domenica sera: "che bello, babbo, dopodomani andiamo in gita", saltellava.
"Eh no, donna grande, non è dopodomani ma mercoledì".
Primo scossone ma poi la gestione dell'attesa è stata decente: lunedì siamo passati al "manca pochissimo!!!" e martedì ormai era fatta.
Ieri sera, infatti, con anche la stanchezza della piscina addosso, l'eccitazione era contenuta: è riuscita a chiudere occhio verso le dieci.
Stamattina però.
Alle sei e mezza era una molla: è saltata giù dal letto solo perché, mentre la guardavo dormire, ho respirato un po' più forte: "è ora di alzarsiiiii"???
Ho provato con un "ma no, donna grande, è un po' presto" ma non ha voluto saperne: "vabbé, vengo un quarto d'ora nel lettone poi mi vesto".
Insomma, il quarto d'ora è volato, abbiamo assistito alla colazione più veloce della storia, ad una serie abluzioni-vestizione senza respiro. Il controllo dello zaino ha richiesto un po' più di criterio: più che il cibo era importante un preciso "mamma, c'è il k-way"?
Come darle torto?: diluvia adesso qui.
Chissà a Perugia...

sabato 15 maggio 2010

Radio Tre

Sono Radio3-dipendente.
E l'ho dichiarato pubblicamente firmando la relativa dichiarazione, qui.
L'ascolto in macchina, quando posso a casa, adoro Fahrenheit e ora installerò l'applicazione per ascoltarla anche sul cellulare.
Voi, cosa aspettate a firmare?
Buon fine settimana.

giovedì 13 maggio 2010

Prendere tempo

Oggi secondo appuntamento con gli accessori del babbo di Genitori Crescono.

Ho preso tempo, cominciando così:

Da quando la profe è diventata profe (poco meno di due anni), esce di casa molto presto e desian è diventato il signore assoluto del tempo mattutino, gestore unico del risveglio e della colazione, del prepararsi e, infine!, dell'andare a scuola.
Se da un lato tutto ciò può causare un'abbuffata di sordido potere, dall'altro...


Continuate voi.

mercoledì 12 maggio 2010

Otto per mille

Lo lascio qui, il mio otto per mille.
Perché dopo averlo visto, si può riflettere.
Ed indignarsi.
Liberamente, da una parte e dall'altra.
(Ebbene sì, ho scoperto You Tube)...

martedì 11 maggio 2010

Altri Bimbimbici (a Pisa)

Anche Vincenzo, che sta a Pisa, ha partecipato a Bimbimbici.
Siccome ha girato un video molto ben fatto, gli ho chiesto di poterlo linkare.
Lui mi è sembrato contento. Così, eccolo qua.
Godetevelo.
E grazie, Vincenzo.

lunedì 10 maggio 2010

Bimbimbici (...e Report)

Da quando siamo una famiglia di ciclisti al completo ci siamo un po' montati la testa e ieri, che era la Giornata Nazionale della Bicicletta, abbiamo partecipato a Bimbimbici.



















Per l'uomo piccolo era appena la terza volta in bicicletta senza rotelle e l'abbiamo trascinato per diversi chilometri di piste ciclabili, prima, e poi al Parco delle Cascine, su è giù lungo l'argine dell'Arno.
Ha resistito senza batter ciglio. Anzi, a sera, nei fumi del sonno, ha anche confessato che si era divertito molto.
In effetti, non vi sembrano splendidi?...

Insomma, non soltanto un'occasione per stare all'aria aperta malgrado la giornata grigiastra, ma anche il modo per abituare questa ragazzini all'utilizzo della bici, certo ludico ma anche nella vita di ogni giorno: un messaggio chiarissimo ed importante per una scoietà come la nostra, inscatolata dentro lamiere bellissime e costose, in ingorghi senza senso.
Avete mica visto Report?!
Ah, dimenticavo: Bimbimbici è organizzato dalla Fiab.

Buon lunedì...

giovedì 6 maggio 2010

Genitori crescono

Maggio, il mese delle mamme.
Su Genitori crescono, Serena e Silvia amano andare controcorrente e hanno deciso di dedicare questo mese ad una riflessione... sui babbi.
Così mi hanno chiesto di partecipare alla riflessione, pubblicando sul loro sito quattro post dei miei "gli accessori del babbo".
Siccome i genitori crescono molto meglio se conversano, se si scambiano le esperienze, le paure, le incertezze, se si mettono a nudo nei loro limiti e, perché no?, nelle loro gioie e felicità, se tirano fuori l'ironia che, quando è giusta, aiuta davvero tanto, l'ho trovata un'idea formidabile: in fondo, è la stessa che spinge noi genitori a scrivere i nostri blog.
E poi, senza giri di parole, il loro sito mi piace, il lavoro che fanno per tenerlo sempre aggiornatissimo e così tanto interessante è davvero invidiabile quindi ho aderito con entusiasmo al loro invito.
Si comincia oggi (e l'appuntamento è per i quattro giovedì di maggio) con "gli accessori del babbo (16): la sala parto" che comincia così:

Impresa decisamente disperata, per un uomo, quella di trovare un posto in questi casi.
Se la corsia dei reparti maternità ha una sua fisionomia ben precisa coi pianti dei pargoli, i sorrisi soddisfatti dei genitori, i parenti festanti (a frotte! a frotte!) in visita, la zona dedicata al parto è un ambiente, per così dire, piuttosto ostile al genere “maschio”. Tutto è a misura di donna (...)


Buon proseguimento qui!

E grazie ancora a Serena e Silvia per l'ospitalità!

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