lunedì 9 dicembre 2013

Il PD ha un nuovo segretario

Nella notte c'è stato un sussulto. Erano arrivati i risultati del gazebo delle Baleari.
Avevano vinto i Righeira.
Per un attimo è successo di tutto. Hanno persino svegliato Renzi mentre pensava ai nomi per la segreteria.
Poi le cose, per fortuna, si sono sistemate: hanno dovuto annullare il voto. Si sono resi conto che le schede elettorali erano quelle del 2017.
Pericolo scampato. Per fortuna.

venerdì 6 dicembre 2013

Il colloquio

Al colloquio con gli insegnanti può capitare davanti a te una mamma (molto più raramente un babbo) visibilmente spazientita. Nel suo visone-finto-astrakan-bordato-prada si agita. Con stile.
Perché la scuola è "la più pvestigiosa della città" (testuale, nemmeno fosse Harvard) e la fauna è spettacolare come si conviene. La signora, peraltro con signorile-accento-montenapoleone-blasé-millesimato con tanto d'evve moscia, comincia una sua filippica. A signorile voce alta.
Che non si pevmetta, la signova insegnante di fvancese, di andavsene quando il suo (dell'insegnante) ovavio lo vichieda pevché altvimenti lei, altisonata blasé milanese purosangue docg, cosa è venuta a fave fin qua se non può pavlavci?! Non ha mica tempo da pevdeve, lei.
Perché noi, invece.
A niente vale far notare alla signova che, magari, la prof di francese è lì a scuola da stamane all'otto, che ha tenuto testa a una serie di bimbetti scalmanati preadolescenti tra i quali c'era magari anche il/la suo/sua (la mia di sicuro), di pargolo/a. Che magari tenere testa anche ad un branco di genitori vocianti non è proprio il massimo del relax.
 In fondo è il lovo mestieve, se non hanno voglia possono sempve sceglievsene un altvo.
Della serie: io pago e pvetendo. Cafonaggine melangiata potere d'acquisto.
Quando, appunto, all'ennesimo spvoloquio, ecco girarsi verso di lei un'altra mamma. Ragionevole e competente, che prova a spiegare alla panterata-upper-class che "anche" le insegnanti hanno un contratto nazionale di lavoro; il quale, mediamente, prevede degli orari di servizio e che andrebbe possibilmente rispettato, almeno finché c'è; che l'insegnante ha metà cattedra nella nostra "pvestigiosa" scuola e metà in un'altra per cui, per rispetto verso i genitori dell'altra scuola, dovrebbe ad un certo punto salutare noi e raggiungere anche quelli.
La divinità dagli occhi di bragia e dal cervello imbullonato al culo, a sentirsi redarguita in quel modo (per di più citando contratti di lavoro e roba in odor di sindacalese; vecchi avnesi di un vecchio mondo, immagino che pensi), solennemente sbrocca: "Guavdi signova, lei savà anche un'insegnante e, in fondo, ognuno ha il cuvviculum che ha".
Peccato non avere braccia lunghe abbastanza: gliele avrei girate intorno al collo tante volte. Stvette stvette, alla megera.

lunedì 2 dicembre 2013

Famigliuole

Stasera la città era ostaggio di una partita di calcio. Fiorentina-qualcosa, non so bene cosa.
Per fare quella manciata di chilometri che separano l'ufficio da casa - che nel traffico serale del rientro sono dieci, quindici minuti - ci ho messo un'ora e venti.
Questo ha significato il salto di ogni programma: niente judo per la donna grande e un paio di suoi amici, visto che ero io l'incaricato al trasporto comune verso il dojo. Ma questo è il meno che possa capitare all'ignaro (e sinceramente un po' coglione) individuo che si aggira per la propria città senza pensare ai sacrosanti diritti di chi di calcio vive.
Le strade in mano a trogloditi armati di scooter che potevano fare quel che volevano: passare col rosso, scavalcare gli altri, salire sui marciapiedi, invadere la corsia del tram (mentre il tram era lontano, of course...). Qualcuno di tali cavalieri senza cervello e senza regole (regole?!?! Mai sentita la parola, proprio) aveva persino da scuotere la testa, incredulo di tanto caos (come se lui, lo scuotitore, non fosse parte attiva di quel caos).
Neanche sottolineo che, ad un certo punto, un attempato gentiluomo in moto mi si è stampato sulla fiancata dell'auto urlando dietro il finestrino ben chiuso "ma che fretta c'hai?!?! Fammi passare!!!". Figuratevi che fretta avessi, marciando a 7 kmh.
Ma tant'è. Il calcio, questo sport per famigliuole.
Che stimola comportamenti così virtuosi.
È reato sperare che la squadruccia retroceda fino in serie C? Magari le famigliuole troverebbero qualcosa di meglio da fare, il lunedì sera.

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