Fortunatamente non è facile liberarsi dei propri ricordi.
Basta un pomeriggio novembrino, anche essendo a giugno, un temporale che rugge e sfiamma perché il polpastrello passi, di nuovo come un tempo, sull'angolo di quel rettangolino di doppia carta.
Magicamente la parte adesiva si sfoglia e si stacca, come si staccava allora. Sotto gli occhi la casella giusta, richiamata da un numero che corrisponde, alla quale incollare il rettangolino.
Le vicende di quella fabbrica di sogni, e oggi di ricordi, furono tante e travagliate nel corso degli anni: fu venduta, ricomprata, persa e riacquisita. Anche il profumo delle carte e della colla non sono più gli stessi: oggi l'odore è quasi neutro, carta morta o forse segnale di prodotti più raffinati e magari meno tossici di un tempo, chissà.
Il mio profumo, però, era un altro. Legato a tempi altri, ad anni lontani, a suggestioni vibratili: soldati e uniformi, paesi europei, beh certo poi anche calciatori...
La donna grande mi regala tuffi di passato: si è appassionata ad Harry Potter che ha cominciato a divorare ed io, perso nei miei profumi d'infanzia, ho incontrato casualmente in un'edicola un album. Di figurine. Quelle figurine.
Che stretta.
veramente tanti ricordi
RispondiEliminama che fate questa estate? fammi sapere se venite a sud
Le figurine...ho tanti ricordi legati a mio papà che ruotano intorno alle figurine.
RispondiEliminaE a quell'odore.