lunedì 8 giugno 2009

Quaderno e libertà

La notizia non è certo di prima mano: basta fare una ricerchina su google con le parole chiave e si trovano decine di articoli e commenti.
Se invece andate qui, trovate la pietra dello scandalo: il portoghese non lo conosco ma il senso del post è chiarissimo, non ci vuole nemmeno l'interprete. E Saramago se la prende anche con noi, popolo bovinamente sottomesso. Popolo complice, verrebbe da pensare, viste le parole che il grande intellettuale indirizza al nostro Primo Ministro.

E gran parte degli elettori non si scandalizza, visto come è andata ieri. Mentre in altri Paesi i politici scompaiono dalla scena per una corruzione perpetrata a mezzo, udite! udite!, di cinque abiti da uomo oppure per aver chiesto il rimborso del noleggio di una videocassetta (per quanto x-rated), qui nessuno esercita più la propria dignità di cittadino-elettore.
Pochezza popolare.

Finisce allora che Einaudi ha deciso che il nuovo libro di Saramago, O caderno appunto, non "può" pubblicarlo: contiene giudizi talmente forti sul suo padrone che sarebbe dichiaratamente un autogol. Finisce che uno degli intellettuali viventi più importanti del mondo viene rifiutato dal suo editore storico: la censura si maschera di tante piume. Finisce come se la Ferrari decidesse che il suo prossimo gioiello fosse costruito, che so, dalla Opel...
Tanto per scherzare.

Non scherza affatto quello che un tempo è stato il (o uno dei) grande editore di formazione della società italiana: la sua autocensura è seria, reale, senza vergogna.
Questa è la libertà che respiriamo in questo Paese.
Questo è il coraggio dei suoi intellettuali mascherati forse da impiegati di redazione.
Questa è la storia e la tradizione di un grande marchio editoriale gettato al vento del piccolo fascismo dei nostri tempi.


Ah, dimenticavo: il nuovo libro di Saramago, se voleste leggerlo, uscirà verso fine anno per Bollati Boringhieri.

13 commenti:

  1. l'autogol l'ha fatto comunque, tanto valeva mantenere un po' di dignità
    prima c'era l'opposizione prezzolata, ora manco quella

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  2. @piattins: beh, un passo avanti è stato fatto, verso il progresso: adesso c'è la maggioranza prezzolata, no?! :-((

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  3. Avevo notato anch'io questa vicenda di Saramago. Deprecabile come ogni censura, non sorprendente dal punto di vista editoriale: non eri tu a lamentarti della leggerezza di qualche autore recente di Adelphi (altro editore in altri tempi "formativo")? Forse per farsi pubblicare avrebbe dovuto spacciarsi per un calciatore brasiliano...

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  4. Non la sapevo questa cosa di Saramago e Einaudi. dovrei dire che non mi stupisco pià di niente, invece la bile e lo sconforto salgono sempre, sempre, sempre.

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  5. Si avevo visto. Un premio Nobel per giunta, come potevano pensare non si venisse a sapere? O forse volevano si venisse a sapere. Tanto per sottolineare il punto. Ancora piu' preoccupante. Non so perche' mi aspettavo di piu' da Einaudi, ma tant'e'. E poi c'e' chi dice che la declassazione dell'Italia nella lista della liberta' di stampa e' una 'esagerazione'.

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  6. La notizia non stupisce. Stupisce che in troppi ancora lo difendano, lo giustificano e lo votino pure.

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  7. Mi stupisco di stupirmi ancora, ma fore è ancora il segno che c'è dell'etica dentro di me che non vuole proprio morire...
    ...mi unisco allo sdegno tuo e degli altri...

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  8. "Non avere altro dio all'infuori di Silvio".
    Fra un poco lo insegneranno a dottrina, ai figli di Arcore e nell'ora di velina nelle scuole pubbliche.

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  9. per chi fosse interessato, una traduzione e' qui.

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  10. Una volta si portava il lutto, uno si poteva vestire di nero, mettere la fascia al braccio.
    Ecco, da domani vado in giro con la fascia al braccio.
    Vorrei vederne tante in giro, di persone in lutto.
    Vorrei fare qualcosa, ma non so cosa.

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  11. @LGO: io farò così: frequenterò le riunioni di sezione dei vari partiti della sinistra (che ce le siam suonate tra noi e non abbiamo ottenuto il quorum per seggi europei e fatto poco e niente a livello locale). Rimetterò la tessera (non la volgio strappare) del partito che ho in tasca al segretario della mia sezione, chiedendo che da ADESSO si cominci a lavorare per una unità SERIA delle forze politiche (TUTTE) a sinistra del pd. Se alle prossime elezioni questa unità ci sarà, voterò ancora a sinistra. Altrimenti continuerò ad andare a votare (non mi sfiora nemmeno l'idea di NON votare) ma NON voterò a sinistra. Chiaro il messaggio?! Ciao.

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  12. Oddio, no! Non è chiaro?
    Cosa vuoi votare se non voti a sinistra??
    Non mi fare preoccupare...

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  13. è una cosa sconvolegente, di una tristezza abissale. Saramago è uno dei miei autori, comprerò e diffonderò il libro senz'altro... ma che tristezza davvero...

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