martedì 21 aprile 2009

Tempi duri


Tempi duri, per l'uomo piccolo.

La donna grande è uno splendore di quasi ottenne, con quelle gamberelle secche che si aggiravano, ad esempio, per calli e campielli veneziani qualche giorno fa. E con tutta la perfidia della donna ormai conscia del proprio fascinoso potere sui genitori, di un'ironia pressoché sarcastica. Soprattutto per ammaliare. Soprattutto per prendere vantaggio, sul piccolo che ancora certi trucchi non li conosce o non li usa.

Tempi duri, sopportare una donna grande per sorella. Con tutta la sofferenza di una passione totale nei suoi confronti, di un'adorazione assoluta e solare. Il suo punto di riferimento, unico e solo, che gli si rivolge contro. Il suo fulgido sole adesso sa che può approfittarne. Che, se vuole, lo stende. Ma sa anche che può osare, che questo suo fascino di donna grande che cresce, che ingentilisce con ironia, che sa come ottenere senza sotterfugi, stende tutti. E la fa vincente.

Tempi duri per l'uomo piccolo, trovarsi la donna grande che lo prende per mano all'improvviso e lo guida sui marciapiedi delle nostre passeggiate: non per nulla, nei loro giochi, ultimamente a lui tocca il ruolo del cagnolino. Gli tocca abbaiare, riconoscente per un osso gettato con ostentazione. L'osso del farlo partecipare alla sua esistenza di gioco.

Una piccola tirannide, ma tutta giocata sui toni della dolcezza quasi dovuta, su un equilibrio che si incrina poche volte. Quando proprio il troppo è troppo. Se è troppo.

E anche le famose, in casa, brontolate hanno un peso diverso, procurano reazioni del tutto opposte. La donna grande ormai grande ed avvezza alla gestione del rimprovero, sa come squadrarti, sa come farti capire che ha capito. E che tutto sommato, non si preoccupa più. Di tanto.
Tempi duri, invece, per l'uomo piccolo. Che adesso si sente solo, a far fronte senza schermo alle brontolate tutte su misura. La sua. Con continuità e costanza.

La donna grande, lei, schiva alla grande.
E l'uomo piccolo, sbotta, sempre più spesso, sempre più frustrato, sempre più impotente: "mamma, ma lei non la brontoli mai".

11 commenti:

  1. Da primogenito, avevo una visione un po' parziale dei rapporti fra fratelli e fra genitori e figli.
    Da genitore, cerco sempre di essere equo con i miei bambini.
    Ma le loro differenze nel carattere e nel modo di percepire e vivere le diverse situazioni, sgridate incluse, sono sorprendenti: a volte irritano, a volte fanno una gran tenerezza. Ciao.

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  2. @mammafelice: in che senso?! ironico?... :-)
    @do minore: direi esattamente la stessa cosa sulla primogenitura, soffrendo anch'io della medesima "malattia". Sulla capacità di essere equi, si cerca di esserlo ma esiste anche una situazione oggettiva: i secondi figli "godono" anche di genitori che hanno superato almeno in parte alcune insicurezze della prima volta mentre i primi, come è capitato a noi, soffrono di una educazione un po' più rigorosa (soprattutto per paura di non essere abbastanza "educativi" appunto). Poi il carattere di ogni bambino fa il resto e modula l'interazione con il genitore e la reazione ai comportamenti.

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  3. Scrivi davvero bene.
    Sembrano tante vignette nitidissime e brillanti.

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  4. Tempi durissimi ;)
    Parola di ex donna grande.

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  5. inoltre femmina è ... mondo sconosciuto attraente ed incomprensibile.
    io che di sorelle o fratelli non ne ho avut, mi immagino il fascino di scoprire il mondo - anche - attraverso la somiglianza di una sorella o la differenza di un fratello maschio, cuciti assieme dai legami di fratellanza ....

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  6. il Pupo, poco più di cinque mesi, guarda la Pupa (quasi quattro anni) come se volesse mangiarsela. E' in uno stato di costante tensione/adorazione nei suoi confronti. Lei non ricambia. O lo ignora o lo sgrida (!). Provo a mettermi nei panni del Pupo, leggo il tuo post e confermo: tempi duri per gli uomini piccoli.

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  7. @rossana: sono loro ad essere davvero nitidi e brillanti ai miei occhi e l'innamoramento per i propri figli è un piccolo "mistero" che si rinnova continuamente, nel corso del tempo. Io, per parte mia, registro e riporto. Grazie cmq.
    @LGO: ex uomo grande anch'io, ricordo soprattutto quanto abbia sofferto mio fratello minore la mia ingombrante presenza. Poi un giorno ha deciso che poteva mandarmi a quel paese e si è liberato (di me e per sé)...
    @monica: la fratellanza cuce e ricama, grande cura però ci vuole anche da parte dei genitori nel saper tessere i fili. E questo è quel che ci spaventa, giorno dopo giorno, a noi genitori. Ma ci sfida e ci dà senso.
    @paola: non so se a cinque mesi il nostro uomo piccolo avesse già consapevolezza di sua sorella grande. Fatto sta che oggi ce l'ha, eccome!, e siamo nella fase di passaggio tra l'adorazione e la creazione del legame fratellare. Si prendono per mano, indipendentemente da noi, e io mi sciolgo rivedendomi bambino coi miei di fratelli e le emozioni che scoprivamo di noi.

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  8. Ma sa anche che può osare, che questo suo fascino di donna grande cresce,(..)stende tutti. E la fa vincente.

    Ha già capito come gira il mondo...
    Un saluto e... ti ho messo il badge da babbi:-)!!

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  9. @mammagiramondo: sì, la donna grande sta imboccando la sua strada. grazie pel badge, è già al suo posto, fammi poi sapere l'elenco di partecipazione... ciao!

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  10. Grazie a te per aver aderito, ne verrà un diario sicuramente originale e ben scritto.
    Non scordare di scrivere un post a riguardo.
    Noi siamo in partenza, farò il post con l'elenco non appena torniamo, il 5 Maggio.
    Stanley sta benissimo sullo sfondo rosso(:!!

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