Loro sono le mamme-blogger.
Come i migliori surfisti, cavalcano l'onda del loro oceano internettico. E sono pure parecchie: decine, centinaia (migliaia?!); fanno lobby, chattano, si mandano msg in pvt, fanno rete e coaching, si ritrovano nei loro luoghi virtuali (hanno persino un blog-cafè) e in quelli reali (no geek, no party), aggregano idee e consumi, stili di vita.
Le aziende se le contendono a suon di raduni, convention, briefing; sono loro le protagoniste del marketing del futuro. Lo fanno.
Tu, babbo, ti senti solo come una particella di sodio in una bottiglia d'acqua minerale. Fossi stato nel loro oceano, prima o poi qualcun altro come te avresti rischiato d'incontrarlo. Invece dentro una minerale si fa presto: che sei solo lo vedi subito.
Ecco, la rete sarà pure piena di blog tenuti da uometti e qualcuno di questi sarà anche padre, avrà dei figli, ma sul blog parlano di calcio (ma mai di figli o di paternità), di cellulari (ma mai di figli o di paternità), di html, css, ubuntu o template (ma mai...), di vespe piaggio (ma mai...), di poker pesca caccia mountain bike. Ma mai di figli o di paternità. Sembra quasi che l'argomento non li interessi.
O non li tocchi.
Certo, qualche blogomamma gentile e premurosa ogni tanto passa, s'affaccia, dà un'occhiatina al tuo blog. Magari ti lascia anche due righe ma è un po' come confortare Manny, il mammuth di L'era glaciale: “coraggio, non sei in via d'estinzione”. Mah, veramente io ero appena arrivato...
Perché loro, le blogomamme, sono corteggiatissime dai mass media: i grandi giornali le intervistano, le riviste le citano come guru, a teatro fanno il tutto esaurito (pure alle repliche), fioccano i libri. Da qualche giorno (vedi i loghi spuntare come funghi nei loro blog) hanno persino il loro MamCamp con un widget fantasmagorico e fiammeggiante. Si vede che c'è dietro un graphic designer. E davanti, sconfinati campi di celebrità virtuale. E materiale, come diceva il vecchio.
Tu, babbo, nemmeno un adesivo per ringiovanire la lamiera del tuo scooter. Di fare rete, non se ne parla nemmeno. Gli altri babbi sono quattro: al massimo ci viene un tavolo in pizzeria. E sarebbe già un risultato.
I grandi giornali non ci hanno mai guardato; quelli piccoli... non sanno nemmeno che esiste, qualcosa chiamato blogosfera. Se ti fermi a riflettere sulla tua condizione, a chiederti cosa sia un blogobabbo, lo senti già dalla parola che non si tratta di una cosa seria. Ti senti un cartone animato, una specie di individuo mutante.
Ah, perché poi: loro fotografano (tu bruceresti anche le dia), loro arrivano in finale ai premi letterari (tu al massimo grado di impegno narratologico tieni un blog, ma proprio al massimo, eh), sono sommelier e attrici (tu ti dai tante arie con le tue quattro bottiglie in cantina e l'ultima attrice che ti ricordi è la Fanny Ardant di La signora della porta accanto), cucinano e mangiano, conversano e viaggiano. Sono piene di risorse. Che non si capisce dove le tengano...
Ma più di tutte le risorse, e più di ogni spigliatezza mediatica, e più di ogni altra cosa che in fondo in fondo gli perdoneresti pure, c'è qualcosa che urla vendetta: loro hanno scoperto il Friend Connect di Google ben dopo di te.
Eppuuure...
Eppure, loro ci hanno decine e decine di affezionati lettori.
Tu li coccolavi da mesi, hai messo il widget il giorno dopo aver aperto il blog, li hai pregati in ginocchio di aggiungerti tra i preferiti. Ma patisci lo smacco: non ti si fila proprio nessuno... Vuoi mettere che gusto c'è, ad essere una élite?!
Certo, infine, qualcosa ancora non è chiaro. O son loro che sono superiori. O siamo noi ad essere inferiori.
Ma spanne, proprio.
Che invidia.
Sanissima.
io ti ho aggiunto subito tra i miei preferitissimi!
RispondiEliminaeh eh eh :-)
RispondiEliminacaro desian, sei un uomo scaltrissimo.
una risposta consolatoria sarebbe di troppo e una supponente pure.
ma siccome il tuo blog è di tendenza paterno-innovativa, potresti farne un social network in cui le donne non entrano... tiè!
ma anche si.
:-))
http://www.ning.com/main/createyourown?source=workingmothersitaly
comunque pare ci siano trucchi incredibili per favorire l'accesso dei lettori, mi dicono, non appena li scopro se vuoi ti passo il libro dei segreti, oppure li divulgo sul blog!
a me piace tantissimo la tag cloud che si muove, però!
@paola: grazie, mi commuovo, ;(
RispondiElimina@monica: no, troppo complicato: volevo solo essere ironico, ma non ci sono riuscito? poi quando ci hai quei trucchi... beh, ecco, insomma... passali, eh!
in cambio ti dico dove trovare la label cloud cioè qui:
http://creareblog.blogspot.com/2008/11/blogumus-la-versione-funzionante-anche.html
Eheheh che marpione che sei. Mi dichiaro colpevole! Ti ho pure copiato il label cloud! Friend connect non so neanche che è. Funziona?
RispondiElimina@rape': pensavo di aver scritto un post divertente sulla condizione, minoritaria e "solipsistica" del babbo blogger... lungi da me intenzioni "furbesche"... :-o
RispondiEliminaCiao Desian, stamattina mi sono svegliata un po' pigra e stanca della routine quatidiana e sogno già le vacanze (lontanissime). Poi ho letto il tuo post: mi ha fatto vedere la mia vita da un altro punto di vista e sono rifiorita. Perciò grazie. Grazie di essere una "mosca bianca" in questa rete di papà-prima-uomini-poi-forse-padri, grazie di parlare di noi come dee, grazie di vederci con un occhio d'invidia.
RispondiEliminaCos'è il Friend Connect?
Buonissima giornata
Una descrizione semplicemente meravigliosa e assolutamente ironica sulla condizione minoritaria e "solipsistica" del babbo blogger.
RispondiEliminaE poi dai ammettilo, questo tuo essere la nostra mosca bianca ti vede anche un po' orgoglioso no? :-)
P.S Io ci sono nel tuo friend connect ma tu nel mio? :-)
mi hai fatto ammazzare. comunque desian non ci provare a sfruculiare il senso materno. le bloggermom si sono auto organizzate, i vari mom camp blogcafé non ce li ha proposti babbo natale ma ce li stiamo spupazzando noi. quindi papàblogger, rimbocatevi le maniche e datevi da fà. e comunque sul blog café siete i benvenuti!
RispondiEliminaEntro qui per la prima volta, devo dire che nel clima goliardico delle blogomamme che in parte hai voluto rappresentare non mi ritrovo molto.
RispondiEliminaE comunque, meglio pochi lettori ma buoni. E sarò pure banale.
Hai ragione su una cosa, i papà blogger non sempre parlano dei figli. Uno che mi piace come lo fa, pur non avendo un papà blog, è Una colica d'acqua.
RispondiEliminaDirei come fa piattins: adesso che ci hai scatenato l'istinto materno (e ricordati, un uomo che fa l'underdog la prima volta fa tenerezza e ha tutte le femmine intorno, la seconda volte ci fa scappare di corsa dal macho che nn deve chiedere mai) o in effetti ti metti a fare da aggregatore per i papà blogger e poi ti intervisteremo tutti, oppure ti dai al blog di cucina, che fanno sempre la loro porca figura.
E si, il friend connect, mi aridici che robba è?
Un po' di calma, non vi accalcate!
RispondiEliminaPrima risposta: mi chiedete del Friend Connect, e non capisco che tipo di istinto stiate cercando di sfruculiare in me (quello omicida, forse?!) perché il friend connect ce l'avete già tutte nei vs siti: è la listina di google con le faccine dei lettori assidui del blog...
@gloglo: tombola! tu sì che ci hai preso, alla perfezione, sullo spirito con cui ho scritto 'sto post. Anche se "dee" mi sembra una parola grossa! ;-))
@mammagiramondo: tu hai colto l'altro aspetto del post: quello del sentirsi un po' solo, pochi babbi on line che parlano di figli, difficile confrontarsi, difficile scambiare esperienze, quando si è pochi. Quelli che ci sono e che ho nel mio blogroll mi piacciono e li leggo con piacere. Puntigliosa come per Stanley, mi cogli in fallo sulla mia presenza sul tuo friend connect... rimedierò. :-)
@denise: intanto benvenuta. Stai tranquilla, il clima goliardico genitoriale non è solo la norma: stavolta hai trovato questo ma, in altri post, troveresti seriosità e seghe mentali sui problemi e le questioni che riguardano i pargoli che anche la metà basterebbero. Ho intravisto il tuo post su Alice Miller che leggerò con calma: conosco quel libro, me lo ricordo bene.
RispondiElimina@piattina @mammamsterdam: non ci penso nemmeno a sfruculiare il senso materno di chicchessia: una madre basta e avanza, anche per un figlio maschio, anzi. ;-))
RispondiElimina@piattina: contento che il post sia risultato divertente (almeno tu!), era lo scopo: adoro l'ironia, ho scoperto scrivendo 'sto blog che mi riesce anche scriverla. Non sempre traspare ma faccio icche' posso. Quindi c'è sincera ammirazione (o invidia, come ho scritto) ma anche una velata, ma velata eh, presa in giro. Sanissima. Ciao.
@mammamsterdam: per fare l'aggregatore dei babbi ci vorrebbe 'na cosetta sola: un po' di babbi da aggregare... e il tempo materiale di starci dietro, ma quello si trova. Volendo. Per "macho che nn deve chiedere mai" intendi silvio?! Ciaooo!
Ah, ecco, mi pareva: io il friend connect non ce l'ho. Però non sono proprio una blogomamma, anche se premurosa e gentile :-PPPPP
RispondiEliminaMamma non posso negarlo, ma blogger, su dai, non scherziamo. Io sono...vabbè, ci penso un po'.
E comunque, resisti. Sopra la spalla di molte blogomamme, sbirciando verso lo schermo, si aggirano incerti e famelici potenziali blogobabbi: non resta che gettare l'esca...
@LGO: gentile e stimata blogger, ti prendo in parola: sto guardando sopra la tua di spalla... c'è qualcuno anche lì??? :-)
RispondiEliminaSai qual è il problema con i babbi blogger (tu escluso naturalmente)? A volte sono troppo dolci. Secondo me succede perchè si sentono un po' in colpa (una colpa atavica tipo adamo/eva) e allora vanno giù duro con le prove d'affetto. Ma non è neanche colpa loro, perchè se la mamma può dire "la peste son tre giorni che non mi fa dormire..." se lo scrive un papà tutti pensano "il solito egoista". Cmq vai avanti così che vai bene e riesci a equilibrare saggezza e ironia :-)
RispondiEliminaCiao Desian, blogobabbo (hai ragione, non suona un granché).
RispondiEliminaDa un po' ti leggo (e ti ho linkato nel blogroll), ebbene eccomi, oggi ricambio la figurina nel Friend Connect.
Bel post, proprio divertente. L'ironia si coglie eccome!
Fa piacere non essere solo mamme, forse un po' troppo autoreferenziali.
@extra: grazie patrizia, sempre molto puntuale. Sì la dolcezza, anzi a volte pura melensaggine: ma io non credo al complotto del senso di colpa, credo piuttosto che in una nuova definizione del ruolo paterno (e con l'acquisizione consapevole e volontaria di quel ruolo) la dolcezza entra a far parte del corredo. Non ci sono esperienze di riferimento e allora si tende forse a strafare e a ricalcare comportamenti su altri non nostri. Questione di tempo, poi ci calibreremo (sperèm!). Ciao
RispondiElimina@mamma in 3D: grazie e benvenuta. Hai proprio ragione: si sta meglio insieme babbi e mamme, anche nel virtuale che poi, eccome!, è reale e tangibile nel leggersi e scambiarsi tante esperienze, notizie, nozioni, anche emozioni. a presto
Dai desian, pure a me hai strappato il sorriso col tuo post un po' ruffianello un po' invidioso. E allora sai che fo'? Ti invito al MaM... Ci vuoi venire? Potresti essere uno dei pochi papa'blogger che si presentarenno... Ti aspetto, ok?
RispondiEliminaAlmeno ci si conosce di persona! Ciao
oddio, ho l'onore di essere citata tra coaching e blog cafè, e mi ero persa questa chicca di post. è che negli ultimi giorni mi ero un po' ammosciata. per favore Desian vieni a postare nel blog cafè...insieme alle interviste alla sessuologa, è proprio l'iniziativa che avrebbe dovuto aprirci all'altrà metà del blog-cielo...
RispondiEliminaCaro Desian, come già sai, sono d'accordissimo cone te (che invidia 'ste mamme straorganizzate)...da parte mia hai tutto l'appoggio morale che vuoi. Se poi vuoi organizzare una pizzata tra dad-blogger...presente!!!! Ma se sei d'accordo, io la estenderei anche a tutte le mamme in rete, giusto per togliere il muro che ci separa ed unendo il nostro comune interesse per la famiglia, i figli, e tutto quello che segue...
RispondiEliminaio pure sono d'accordo.
RispondiEliminalo dico dalla parte di chi sa bene che la moda è dalla mia parte (vedi teatro).
lo dico già da tempo e sul mio sito del mommyblogging non a caso ho dedicato ampio spazio ai papà blogger
che diciamolo
se gli si desse attenzione
anche noi mamme impareremmo molte cose e un punto di vista che così spesso reclamiamo e quando ne abbiamo la possibilità non siamo in grado di percepire...
bellissimo post
poi lo dico
viva la moda delle mamme blogger che il mio spettacolo lo vogliono tutti ;-)
un abbraccio
panz
@panz: viva il calzino spaiato... ma viene a firenze lo spettacolo?!
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