Il dentista nasce con te: il giorno che vieni al mondo, una qualche divinità beffarda te ne assegna uno. Come compagno eterno di vita, quello e non un altro.
Il dentista nasce con te ma quando ti visita la prima volta, verso gli otto o dieci anni, Egli ha già i capelli bianchi. Almeno brizzolati.
Se sei fortunato, comincerà col guardarti i denti da latte come se fossero una miniera d'oro. In effetti, nella norma, lo sono.
Se invece sei semplicemente normale, non appena ti guarderà in bocca, toh!, cosa trova? Ma una carie, naturalmente. Ricordo un gelatone (limone e cioccolato) che non finiva mai, il sangue sputato nell'aiola di un albero, il buco caldo e ferroso nella fila dei denti. Avevo una decina d'anni e, a quel tempo, di carie i denti potevano morire.
Il dentista poi fa carriera. Anzi la fate insieme.
Egli impara una nuova tecnica per l'apicectomia e la sperimenta su di te; il materiale ipertecnologico per le otturazioni? Il candidato ideale a provarlo sei proprio tu; il nuovo anestetico e la diga e il trapano laser. E.
Tutte le tue prime volte, sono anche le sue: bandierine nella carriera di entrambi. La tua, di paziente molto paziente.
Poi càpita che Egli e i suoi capelli bianchi siano ormai troppo bianchi. Andrà in pensione ma ti lascerà nelle amorevoli mani del suo successore.
Il suo delfino.
Il suo laureando.
Che capelli bianchi non ne ha e anzi, stavolta, è praticamente un tuo coetaneo. Finalmente crescerete insieme, su quella poltrona, perché anche Lui vorrà testare nuove tecniche, materiali rivoluzionari, terapie mai affrontate prima.
Lui ti farà vedere cose che voi umani.
Ma più di tutto, vedrai la sua rapida ascesa snocciolartisi davanti agli occhi attraverso le riviste della sala d'attesa.
Si era cominciato con banali riviste di viaggio (a dire il vero, ultimamente con mete sempre più esotiche ed esose) e, come-farne-a-meno-in-sala-d'attesa, l'immarcescibile "Quattroruote". Anche il quotidiano, all'inizio, era uno qualsiasi: "Il Resto del Carlino", mettiamo. Ma rigorosamente indietro di almeno un giorno. Noblesse.
Pian piano, il giornale di viaggi si è trasformato in rivista di yachting e a "Quattroruote" si è sostituito dapprima l'house organ della Mercedes Benz provinciale, poi quello nazionale e infine la rivista patinata del Club Mondiale dei Collezionisti di Auto Storiche. All'inizio qualche fascicolo sparuto, poi l'intero corpus filologico.
Il quotidiano ora è "Il Corriere della Sera". Quasi sempre del giorno.
All'ennesima attesa di depulpazione, come affettuosamente la chiama Lui, sarà l'ansia, saranno le allucinazioni visive ma ti rendi conto che tutte le riviste sono state sostituite da materiale iper-specialistico su investimenti mobiliari e immobiliari, finanza, transazioni di capitali. In un angolo è spuntata persino "Famiglia Cristiana" (una improvvisa conversione?!) e il quotidiano adesso è "Il Sole 24 Ore". Però l'edizione del giorno dopo.
Ormai la tua carriera di paziente è al culmine. Lui ti ha fatto di tutto, ti ha rigirato la bocca come un calzino (tipo: i denti fuori, le guance dentro). Ha curato quel che poteva curare, sezionato, incapsulato, otturato.
Eppure.
Eppure ti manca qualcosa. Eppure ti senti insoddisfatto. Ormai vi date quasi del tu (non sia mai!, la deontologia professionale lo vieta) e non potrà più stupirti con nulla.
Dolore, in tanti anni, non ne hai mai sentito. Mai.
Eppure.
Persino la tariffa è ormai, almeno così dice Lui, da trattamento familiare (quasi come una pensione al mare).
Eppure.
Poi, quando il 28 di agosto, sotto il sole canicolare delle 14.30 (mai ricevere un babbo quando è lucido), sudato come un cammelliere, gli porti la donna grande, capisci che finalmente quello che ti mancava è arrivato.
La soddisfazione più grande ti pervade l'animo.
L'ultima cosa che ti rimaneva da fare in questo campo: puoi felicemente passare il testimone. Anche tua figlia ha finalmente incontrato il suo dentista, quello coi capelli bianchi. Anzi appena brizzolati.
L'apparecchio ortodontico è pronto, sparluccicante, lì sul tavolo.
L'unico, ma proprio l'unico, che tu non abbia mai avuto.
"Per la tariffa, ci trasferiamo di là, in ufficio: staremo più comodi". Finalmente svenire dal dentista può diventare un piacere.
Bello tutto, ma soprattutto ho amato la parte legata alle riviste della sala d'aspetto. Lo yacht chiaramente gliel'hai pagato tu, noi al nostro il porsche, anche lui legge Famiglia Cristiana!
RispondiElimina@extramamma: che sia tutta una congiura catto-motoristica (anche lo yacht, laggiù in fondo, ci ha il suo motore...)?!
RispondiEliminaahahah! bellissimo. Qui invece che il brizzolato abbiamo una giovane mamma per dentista. Per i bambini è tutto gratis, compreso l'apparecchio. E visto che al momento siamo disoccupati è gratis anche per mamma e papà, per cui vai con ponti e ristrutturazioni prima di ritrovare lavoro ;-) Benedetto Britsh welfare!
RispondiElimina@rape': prima o poi il british welfare servirà anche qua, dove british non siamo affatto ma la crisi morderà......
RispondiEliminaEcco, tra un po' porteremo il Sorcetto alla sua prima visita dal dentista, dove porterà i suoi due denti nuovi... Il dentista ha l'età del papà del Sorcetto (che poi è anche la mia), ha i capelli leggermente brizzolati ed è in fase Corsera... Tra un paio d'anni sarà ora dell'apparecchio, perchè ormai un apparecchio non si nega a nessuno...
RispondiElimina@silvia gc: anch'io ho un po' quest'impressione: facendo un po' di domande in giro, tra amici e parenti, pare proprio di capire che ormai i dentisti l'apparecchio lo fanno mettere praticamente a tutti, prima o poi. Non si spiegano altrimenti il proliferare di piscine, porsche, yacht ed evasori fiscali che ci ammorbano giornalmente: qualcuno, da qualche parte, starà guadagnando lauto.
RispondiEliminaLa mia esperienza di dentisti per ora si è limitata alla sala d'attesa, a quanto pare identica in tutta Italia, e a qualche lavoretto di bassa manovalanza. Ma temo che i bambini possano essere risucchiati nel gorgo dell'apparecchio-trendy. Vedremo...
RispondiEliminaPS l'ipotesi di congiura catto-motoristica mi sembra interessante!
Dilettantucoli!
RispondiEliminaIl mio, sì insomma, il nostro dentista, ha l'aereo!
Infatti la grande per ora ha già avuto due apparecchi :-))
(che poi non si capisce cosa mi venga da ridere)
@LGO: sicuramente ridi per la soddisfazione di essere al top della gamma: che invidia!
RispondiElimina@do minore: scherzi a parte, c'è un bel business nel settore, qualche volta anche con un po' di "leggerezza" nel valutare i reali problemi dentari dei bambini.
RispondiEliminaurca ! Ti capisco, le mie due ragazze hanno l'apparecchio entrambe : un giorno ti racconterò l'epopea dei "nostri" apparecchi.
RispondiEliminami hai fatto morire dal ridere.
RispondiEliminaperò è un problema serio. c'è troppa differenza tra i dentisti privati e la struttura pubblica (che costa meno ma spesso usa materiali scadenti)
per quanto riguarda l'apparecchio, è vero che c'è un dilagare, però è anche vero che da una lato si presta più attenzione all'estetica della bocca rispetto a qualche anno fa e secondo c'è una tendenza effettiva delle nuove generazioni ad avere il palato più piccolo rispetto all'arco dentale.
putroppo non abbiamo il welfare inglese, e neanche un sacco di altre cose di cui avremmo disperatamente bisogno