martedì 7 luglio 2009

Gli accessori del babbo (1/bis): i cassieri del supermercato

Altro che parità uomo-donna!
Ma quale emancipazione dei babbi?!
L'assioma "pannolini = mamma" è il risultato di un pregiudizio durissimo a morire.
Quando da dietro il carrello stracarico di pacchi sestupli saltavo fuori io, invece di una giovanissima "neomamma. Aiuto!", l'espressione facciale di chi ti accoglieva alla cassa (fosse uomo o donna poco cambiava) era assolutamente inequivocabile: "poveraccio, avrà fatto casino con gli scaffali!".
Se invece l'addetto/a cominciava ad allungare il collo come se stesse cercando qualcosa oltre me, era chiaro sintomo di un retropensiero un po' più articolato: "ma guarda questo rintronato, come ha fatto a non accorgersi di aver scambiato il suo carrello con quello di una mamma?!".
In entrambi i casi, il più schifato compatimento strabordava da quegli sguardi.
In qualche altra, debbo dire rarissima, occasione un commento a mezza bocca si abbatteva su di me come una ghigliottina: "orpo! Ma quanti gemelli hanno!?!? E non c'era traccia della notizia nemmeno su La Nazione!!!".
Il mio sguardo, però, restava superiore, dall'alto della mia sicurezza emancipata, e pagavo.
Senza batter ciglio.
Con carta di credito...

Più che un accessorio vero e proprio, la cassiera del super è in definitiva uno dei gadget, legato specificamente ai pacchi di pannolini, più importanti per il babbo. Farsela amica o che almeno ti sappia riconoscere anche da lontano è essenziale: è lei che, vedendoti entrare alle porte scorrevoli, si sbraccia giuliva e servizievole per segnalarti l'offerta mai-più-senza sui pannolini iniziata da non più di sette minuti.
Peccato che scelga sempre quelli che, anche in offerta, hanno un prezzo che nemmeno il mutuo.
E per di più quelli che non avresti comprato comunque, per boicottaggio verso la multinazionale produttrice poco etica.

Anche in quei casi, anzi a maggior ragione, la cassiera va adeguatamente ringraziata per la segnalazione.
E poi, a mani desolatamente vuote, rassegnatevi a sgattaiolare da un'uscita secondaria.

4 commenti:

  1. Cassieri così non ne ho mai incontrati. L'anonimato dei grandi supermercati delle grandi città, però, protegge dalla necessità di sgattaiolare di nascosto a mani vuote. E, per certi aspetti, i momenti in cui ci si confonde fra la folla indistinta di clienti del supermercato sono quasi rilassanti. Ormai le uniche segnalazioni che riceviamo sono quelle (un po' fastidiose, in realtà) dei prodotti in fase di lancio o con promozioni particolari.

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  2. @do minore: non amo gli iper, li trovo mostruosi e "violenti", mi obnubilano, le merci mi sovrastano: una delle prime volte che sono entrato in un iper ho mollato il carrello (con moneta dentro) e sono scappato via!!!! A mani vuote... Invece i super di quartiere, più a misura umana, ti danno modo di parlare con le persone, con gli addetti alla vendita e di avere consigli ed indicazioni. Comunque, il finale voleva essere una chiosa ironica sul disagio di non accettare il consiglio della cassiera gentile!

    @giardigno: superando le prove più dure! ;-)

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  3. L'ironia era chiara, tranquillo. Ciao

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