venerdì 13 novembre 2009

La donna giusta

La scuola, almeno la primaria, è davvero una galassia tutta femminile (poi si potrebbe discutere per millenni del perché certi ambiti lavorativi siano lasciati per intero alle donne, per poi sminuirne il valore sociale, per poi sminuirne gli stipendi, per poi. Quindi non dico nulla che sennò divento idrofobo).
Nel nostro plesso, tutte donne le insegnanti, donna la dirigente, donne il personale ATA e donne anche le custodi. Solo quest'anno si è affacciato un timido custode-uomo, un signore non proprio giovanissimo che chiaramente si sente come un gatto dentro una piscina: "ma proprio me dovevano metterci? Qui?!".
Che se vai e gli chiedi:
- Scusi, l'uomo piccolo ha perso il grembiule, glien'è mica capitato uno tra le mani? Era fatto così e cosà -
lui ti risponde:
- Mah... le donne mettono tutto qua.
E ti indica un trespolo polveroso in un angolo che sembra non rimestato da decenni. Poi continua a sfogliare il giornale.

Beh sì, avete letto bene: l'uomo piccolo ha perso il grembiule (che è un po' come perdere il rubinetto del bagno: dove vuoi che possa finire? Eppure lui c'è riuscito, volatilizzato) ma è pur sempre un grosso passo avanti rispetto a ritagliare un babbo buttando giù le forbici dalla finestra...

Dopo tre anni di esperienza, l'orizzonte si è ormai definito. Tutte donne pure le rappresentanti di classe.
Tranne me.
Che quando parli ti guardano di sottecchi mentre stanno pensando "cosa ne saprà mai un dilettante d'un uomo di come si fanno queste cose qua".
E quando si invitano a vicenda a prendere un caffè, a fare shopping il pomeriggio, alla seduta di squamomassaggio-urticante o solo iniziano interminabili match di chiacchieralonga, tu non ci sei mai. Perché "non puoi" esserci, tu dilettante che non sai nemmeno com'è fatto un bambino, figuriamoci un paletot con maniche alla raglan...
(Poi, non è proprio così: qualcuna mi coccola un monte, perché quello che è rimasto col cerino corto in mano non va mai lasciato proprio proprio solo. E in fondo, un po' di quel cerino se lo sentono anche loro tra le dita).
E perché i pregiudizi sono duri a morire.
Così ho capito, finalmente.
Eh no, non sono proprio la donna giusta al posto giusto.

3 commenti:

  1. Oh, bè, non ti vantare così tanto :-PP

    Noi abbiamo tre maestri maschi, due bidelli - che non leggono il giornale-, e un paio di rappresentanti di classe.

    E diversi candidati maschi al consiglio di istituto, ma lì si sa che è una posizione di potere ;-) e i maschi ci stanno volentieri ;-))

    Non è che ti vuoi trasferire, per caso?

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  2. @LGO: se mi trasferisco poi chi mi guarda pensando "ma cosa vuoi che ne sappia un dilettante d'un uomo di come si fanno queste cose qua"?
    Sì, nel consiglio di circolo tornano gli uomini proprio per il motivo che dici tu e che ho sempre sostenuto anch'io... (ma che fai, leggi il pensiero?)

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  3. Ed io che mi aspettavo una situazione proprio come li da voi, lunedì scorso al primo incontro dei rappresentanti di classe e successivo consiglio interclasse mi sono dovuta ricredere.
    Anche noi abbiamo 3 maestri maschi, di cui uno è il nostro di matematica. Abbiamo un bidello (mi sa che non si chiamano più così, ma il "bidello" è una figura storica, come il preside, perchè mai avranno cambiato nome???) che è motore e colonna portante dell'andamento organizzativo della scuola e poi, sorpresa, abbiamo tanti rappresentanti di classe!!! Alcuni, perdonami, dicono cose "da uomini", di quelle che applicate alla realtà risultano del tutto inconferenti (hi hi hi), altri hanno anche un certo senso pratico e buon senso. Insomma, anche loro, i babbi, come le mamme non sono una categoria definibile e sono incredibilmente (hi hi hi) vari e diversi!
    Anche noi abbiamo il presidente maschio del consiglio di circolo, molto apprezzabile e capace, ma molto lanciato in questo ruolo di un certo prestigio (non mi meraviglierei di trovarlo poi candidato almeno al Municipio!).
    Certo, lo ammetto,... il gruppo delle mamme al baretto per il caffè dopo-entrata/prima-lavoro è formato proprio solo da mamme... ed anche il gruppo facebook di classe! E i pochi papà che accompagnano al mattino se ne restano sempre un po' in disparte invece di buttarsi nel gruppone di noi mamme chiacchieranti. Che peccato, però, ce n'è di simpatici, che al baretto ogni tanto li porteremmo proprio volentieri!

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