venerdì 6 novembre 2009

Gli accessori del babbo (11): il tempo

Più che del babbo, il tempo è come un accessorio di Gucci: tutti lo desiderano, pochi se lo possono permettere.
Per quanto mi riguarda, però, Gucci non fattura già da parecchio.
Sono ormai tre settimane che mi sento come un cowboy davanti a un'imboscata di pellerossa: vedo minuti, ore, giorni sfrecciarmi contro come punte di frecce sibilanti.
E io che mi sposto frenetico, cercando di schivarle. Invece, non ne ho mancata nemmeno una.
Le frecce del tempo...

Sono stanco: periodo dell'anno in cui ero abituato a correre. Quest'anno (ancora) più che mai. Perché la crisi non è soltanto lettere di licenziamento, posti di lavoro che vanno in fumo, cassa integrazione, redditi che si svuotano, aziende che chiudono.
La crisi è anche la compressione di tempo e spazio, la frenesia della corsa per recuperare con la fatica quello che la normalità ti toglierebbe.
Mobbing di te stesso, per la precisione.

Così, non capisco più niente. Oltre al resto, si susseguono riunioni di comitato a scuola (stanno realizzando i comprensivi: un delirio, anche se la nostra Regione ha una legge molto buona sull'argomento), incontri con assessori, presidenti di quartiere, serate anti-TAV, riunioni in ufficio, impegni canonici ma non per questo meno invasivi come il dentista o l'osteopata o il "passa in farmacia" o la spesa. E poi magagne che rotolano giù come pietre lungo un dirupo, e il tempo si ingarbuglia, scappa via.
Insomma, ci siamo presi tutti un po' troppi impegni.

Meno male che poi le serate passano tra lunghe partite di carte (no, non il poker ma i Pokemon), conversazioni buffe stesi sul tappeto, piccole soddisfazioni nel raccontarsi i sentimenti della giornata. E anche lì, a volte mi sento portato via dai miei pensieri, da incertezze lavorative che non passano (malgrado la fatica agonistica per non pensarci), quel tempo che cola via tra le dita e le frecce che vorrebbero infilzarmi.

Beh, almeno speriamo nel fine settimana: che piova tutto il tempo così almeno non si può mettere il naso fuori di casa e provo a dormire quarantotto ore.
Filate.

11 commenti:

  1. hai proprio ragione, il tempo è quello che manca di più. ma sono stata fortunata questa settimana, se possiamo chiamarla fortuna: sia io che il mio bambino abbiamo preso l'influenza a e mi sono "goduta" 7 giorni di ore dilatate, e quasi quasi sono riuscita ad annoiarmi! :)
    (ho due blog, questo con cui ti scrivo è un progetto nuovo dedicato al design per bambini... l'altro è più personale castagnamatta.blogspot.com in entrambi i casi sono Sabina! piacere e buona domenica uggiosa!)

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  2. E ci sei riuscito? A noi ci hanno svegliato all'alba sia sabato che domenica.

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  3. @lovely: sì, in certe situazioni si spera quasi di ammalarsi per ritrovare dei ritmi più umani, per avere il coraggio di staccare! Piacere mio: verrò a farti visita.

    @ba: a dire il vero, questo fine settimana è stato terrificante causa mal di denti: questo mi ha permesso di "vagare" in coma per casa. Avrei fatto a meno, sinceramente... Cmq sì, anche i nostri di sabato e domenica saltano giù dal letto abbastanza presto: la donna grande però è usa fare i fatti suoi e mettersi a fare cose che le piacciono. L'uomo piccolo invece... è ancora abbastanza un gran rompi.

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  4. Come ci azzecchi Desian, la corsa mi sta anche bene, a patto di averli qualche minuto sul lettone e farli ridere un pò. La sciabolata al fianco è quella maledetta incertezza lavorativa, (anzi certezza visto che mi è arrivata la lettera di licenziamento) e accorgersi di essere nervoso per il lavoro e non dargli tutta la serenità che si meritano è una delle cose più penose che mi possano capitare.

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  5. la pioggia c'è stata.
    il resto pure.
    io spero che la prossima domenica sia rischiarata da un raggio di sole.

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  6. Ecco, se ti può consolare io non ho serate e neanche week end liberi. Solo, ogni tanto, crollo.
    Ma immagino che non sia consolante affatto :-((

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  7. hai ragione ! ma la diligenza va portata dentro il forte ...

    eppoi forse gli indiani potrebbero allerasi coi pokemon.

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  8. @LGO: cara LGO, non parlavo di week end liberi (ché se anzi non avessi avuto una pulpite al dente del giudizio avrei dovuto portarli al cinema e poi a casa di amici!!!!), era solo per dire che ogni tanto si vorrebbe sparire sotto le coperte. Vorrebbe. :-))

    @giardigno: già gli indiani mi hanno messo a dura prova; indiani e pokemon mi schianterebbero di sicuro!!!!!!!!!!!!!

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  9. anche io mi sento un po' in letargo, e gioco la sera. i fine settimana sono troppo brevi, ma da tempo ormai ho rallentato tutto per stare al tempo dei miei figli. in questo momento di incertezza questo mi consola molto

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  10. Questo del tempo è davvero un argomento intramontabile. Ne "discutemmo" già una volta con mammaimperfetta, quando io ero (sono) invidioso dei suoi molteplici (e ben riusciti) impegni, del suo blog bello e consistente, delle sue pluri-letture mensili, eccetera, eccetera... In me, in te, come in molti altri si avverte questa stanchezza fisica ma non solo, a volte dovuta ai molteplici e inderogabili impegni di padre e di uomo di casa, a volte voluta a causa di passioni che fortunatamente non tramontano ma anzi si moltiplicano... Spesso, quando mi sento affogare, torno con la mente ad una frase che lessi tanto tempo fa che diceva più o meno che noi "comuni mortali", quando ci stiamo per lamentare del tempo che ci manca, dovremmo ricordarci che abbiamo a disposizione lo stesso tempo che hanno avuto Michelangelo, Leonardo da Vinci e molti altri grandi della storia... ecco, quando mi ritorna in mente questo concetto mi ripiglio un pò e penso che in fondo sta solo a noi trovare le energie giuste per fare tutto quello che la vita ci chiede o che noi chiediamo a lei.

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  11. @piattini: ultimamente anche giocare la sera è diventato un po' faticoso perché ai periodi di incertezza subentra la "certezza" dell'autosfruttamento lavorativo... farò mente locale e cercherò di sottrarmi a questa spirale!!!

    @tiziano: le passioni che non tramontano e il fatto di avere lo stesso tempo che hanno avuto i grandi geni... è proprio così, dovremmo sempre sapere che possiamo fare molto delle nostre vite, anche nel piccolo (grande) di una famiglia o dei figli. Lasciando anche (come tu fai già) qualcosa per gli altri. Uno dei commenti più IMPORTANTI che il mio blog abbia ricevuto in questi mesi. Grazie!

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