lunedì 12 aprile 2010

Una doccia per l'eternità

Ieri mattina, ad un certo punto, li ho infilati insieme nella doccia. Quando la fanno da soli ci mettono ognuno una sana mezz'ora. In due, abbiamo ormai cronometrato, ce la fanno in quaranta minuti. Sì certo, in una doccia si consuma il fabbisogno mensile d'acqua dell'intero Maghreb ma risparmiamo almeno una buona ventina di minuti.
E, soprattutto, passano quei minuti in assoluta intimità fraterna.
Ieri mattina appunto, tra scoppi di risa e grida come rintocchi di campane domenicali (ognuno i suoi riti domenicali se li fa come meglio gli vengono), mentre ero anch'io lì con loro, ad un certo punto ho alzato gli occhi dal libro che stavo leggendo e ho visto l'uomo piccolo che, con dedizione esemplare, pettinava la zazzera alla donna grande.
Un gesto banale ma di grandiosa forza: due naccheri sotto il getto d'acqua, mezzo insaponati e ridanciani e squillanti nel loro vociare, che fanno di quello stare assieme un gesto di cura, un'affettuosità liquida.
Fratelli.
Per una frazione di secondo, la scintilla divina mi è passata tra le dita: partecipare alla costruzione di momenti che ricorderanno per tutta la vita e che magari gli torneranno in mente durante una vacanza, che so nel 2036, su una spiaggia sotto il sole oppure si racconteranno il giorno dopo il mio funerale e, razzolando la polvere sotto il tappeto accogliente della vita che continua, si diranno:
"Ti ricordi la doccia quella domenica e tu mi pettinavi"?
"Ti ricordi quella domenica che ti pettinavo sotto la doccia"?
Oppure risaliranno a galla nella vasca della memoria, separatamente e magari a migliaia di chilometri di distanza uno dall'altra, nel momento più improbabile, durante un pomeriggio dal parrucchiere o nel mentre di una passeggiata lungo il fiume.
Credo proprio che dio non esista e queste scintille divine, così profondamente umane, sono il regalo enorme che tutti noi possiamo fare a noi stessi. Noi umani.
Noi eternità.
Noi doccia.

12 commenti:

  1. Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa. Ché dopo quattro minuti che sono nella doccia li caccio fuori altrimenti consumano troppa acqua, e non lascio più che la facciano insieme altrimenti ci mettono troppo.
    Sarò dannata per l'eternità :-(

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  2. @lerinni: :-)

    @LGO: vedrai la saetta cadere sul tuo capo e ridurti in un mucchietto fumante! :-))

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  3. Che controsenso, però, accorgersi dei momenti di eternità e sapere che il giorno della loro ribalta noi (fisicamente) non saremo più lì. E' questa la scintilla che, più di tante altre, passa, ormai sempre più spesso, fra le mie di dita. Ciao, Cristiano

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  4. @cristiano: questa, dice, è una delle frecce del tempo, nella genitorialità: lanciare una sonda verso il futuro per tramite dei figli. E scusa se continuo a citare, ma noi saremmo l'arco che scaglia quella freccia... Mica male, no?

    @giardigno: lettera, testamento...

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  5. Ciao Desian!! Ho scoperto il tuo blog da poco, e ne sono entusiasta!!!finalmente un Papà che scrive di figli e "incidenti domestici";-)
    il post di oggi poi mi tocca in modo particolare: sarà che sono convinta che i fratelli siano i nostri umanissimi angeli custodi (visto che anch'io non credo in dio, ma più che mai negli uomini)

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  6. Caro Desian, ti devo due scuse anticipate: off topic e richiesta di una cortesia. Ho scritto a Zanichelli per il servizio Zan Tip. Mi hanno risposto e autorizzato, con le famose tre righine da inserire. Confesso di non essere riuscito a caricare il gadget. Credo che interesserebbe a molti. Puoi dirmi quale procedimento hai usato?
    Il mio sito è: http://ag-notizie.blogspot.com/
    Ti ringrazio anticipatamente e mi complimento per il tuo bellissimo sito.

    Giovanni Agretti

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  7. Bellissimo post, Desian.
    Passodoppio.

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  8. @mom: grazie dei complimenti e grazie di esserti unita al mio blog. Ho ricambiato e ti seguirò. Ciao!

    @passodoppio: Grazie! :-)

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  9. Caro Desian (di nuovo off topic, un'abitudine si direbbe...!) ho seguito il tuo consiglio: alla Zanichelli sono stati di una gentilezza imbarazzante: mi hanno risolto il problema!
    Grazie ancora e le mie scuse più sentite ai tuoi ospiti.
    Un abbraccio.


    Giovanni

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  10. Sono commossa.
    Anche io spesso ho pensieri di questo tipo. Forse non solo pensieri, ma auspici.

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