Vogliamo parlare di come fosse l'insegnamento della religione (cattolica, of course) a catechismo oppure a scuola, quando desian era bambino poi ragazzo? Vogliamo parlare dei danni che facevano, e hanno fatto, all'epoca?
Vogliamo.
Soprattutto desian ricorda il catechismo come una finestrella alta su un muro, e non sto metaforizzando, era proprio la realtà geometrile di come era stata costruita l'aula, che lasciava intravedere una fetta di cielo, spesso bello azzurro, e tutte quelle nuvolette sfilacciate che vi passavano attraverso. Correndo nel vento.
Ma si sa: uno era bambino e, a distanza di anni, mitizza.
Sopra soprattutto desian ricorda, era già più grandicello e quindi con orrore, la scuola media con il neroprete che entrava in classe turbinoso. La tonaca svolazzava già del refolo del castigo divino a venire. Egli si sedeva in cattedra e cominciava la lezione.
desian se le ricorda piuttosto bene, molto più di quelle di storia o di matematica, ed erano tutte perfettamente uguali. Pontificava, il neroprete, soprattutto sulla potenza divina, sul timor di dio, e sul peccato che era sempre comunque mortale. E non vi dico quali. Tutti.
E tanto dio vi vede, non penserete mica di farla franca. Oh, nemmeno una volta, diceva il neroprete.
Una cosa, almeno, ci è stata risparmiata: non ci ha mai parlato delle urne, ché anche lì dentro pareva dio guardasse. Ma forse, per quello, era già passato il tempo. Boh!
E questo dio violento e forte che castigava. E noialtri sotto e zitti e guai a voi.
E giù con le promesse, neanche le minacce che magari poi si guarda, proprio le promesse sicure certe dell'inferno, della dannazione eterna e di tutti i peccatori che bruceranno tra le fiamme che mai si spengono. E tutto 'sto bruciare, sì che mi terrorizzava.
Però. C'era un però.
Se mentre bruciavamo in quelle tormentose fiamme, avessimo fatto i buoni e non ci saremmo lamentati, diceva il neroprete, forse alla fine dei tempi saremmo stati riammessi alla presenza del padre. E sai che culo! Poi certo, oh, con quel fiero corpicino ormai restituito ma tutto bello bruciacchiato, da un lato e dall'altro. Come una spigola dentro il forno. Speravo almeno mi mettessero intorno un po' di patatine. Sarei stato sì ben cotto ma almeno più saporito!
Siccome poi mi chiedevo il motivo di tanto accanimento e non sapevo davvero darmi risposta, va da sé che mi disamorai presto della materia. Con tutti gli annessi e connessi.
Il neroprete, invece, è ancora là. Annessi e connessi. Oggi.
Dopo 8 anni di suore sono approdata al liceo pubblico. Primo anno: prete simpatico pro-divorzio che anzichè parlarci di Dio ci parlava del mondo. In sostanza la lezione di religione era un'ora di autocoscienza per adolescenti. Mica male. Dal secondo anno in poi, causa trasferimento punitivo del suddetto prete, abbiamo avuto un laico con ben pochi strumenti, veramente un poverino, ce lo mangiavamo. Tutti a fare altro nella sua ora. E allora io mi sono fatta esentare per rispetto nei suoi confronti, così il libro di un'altra materia me lo potevo leggere sopra il banco. Da allora non sono più entrata in chiesa.
RispondiEliminauh, maddddòna (per restare in tema!). io son cresciuta nella cultura laica, questi racconti mi fanno un po' accaponar la pelle...
RispondiEliminaGuarda, i miei rapporti con la materia sono talmente complessi che non posso esaurirli in un commento, bisogna che ci faccia un post, e pure bello lungo ma taaaaanto lungo. Di quelli che fanno scappare i lettori :-D
RispondiEliminaIl mio delizioso maestro delle elementari, sapendo che una sua allieva, cioè la sottoscritta, non era battezzata, usava dire che chi non era battezzato sarebbe bruciato fra le fiamme dell'inferno. Era bellissimo sentire tutto quell'odor di bruciaticcio...
RispondiEliminaEh vedi, avevano tutti lo stesso immaginario: quello del forno e del pollo con le patatine. Scherzi a parte sarà stato un retaggio dei tempi bui della fame?
RispondiEliminaImmagina chi tutto quello che descrivi lo ha vissuto già nella culla, in preda ad una nonna, amata, che era bigotta e vittima per prima di tutto ciò. Immagina l'angoscia del peccato, visto in tutto,anche nelle cose ingenue dei bimbi. E vissuto con terrore e senso di colpa. Immagna me. Hai visto il film "L'ora di religione"? Ebbene io mi ci son rivista.Mi son rivista in quella bestemmia liberatoria. Poi una si chiede perchè è atea: la risposta vien da sé.E la rabbia.....
RispondiEliminaCiao anna,
RispondiEliminamia nonna recitava il rosario tutte le sere come una sorta di mantra. Io ho sempre pensato che non sapesse nemmeno cosa stesse dicendo... Era una specie di tiritera.
@cv: sì dai fallo un bel post sulla materia!
RispondiElimina@bstevens: beata te che non hai vissuto 'sti "traumi"!!!
@m di ms: che di per sé le chiese sarebbero luoghi bellissimi, no? pensa ad una cattedrale gotica...