Insomma: inserisci su Google la parola "postalmarket" e viene giù una cascata di rimpianti. Comunità intere (comprensive di blog dedicati!) che piangono le spoglie dei bei tempi andati dei quali il suddetto sembrerebbe essere stato tra i protagonisti principali. Tutti ce l'avevano, tutti ce l'hanno avuto, tutti lo sfogliavano, tutti ci hanno comprato qualcosa.
Più mi addentro nella lettura dei vari post, più il mio pensiero deraglia verso il "critico spinto": e se fossimo noi la società postalmarket? Se ormai tutti fossimo ridotti alla consultazione di un catalogo virtuale quando si tratta di stare nel mondo che ci circonda? Un catalogo per scegliere il partito da votare, clic, votato, ci arriva a casa il pacchetto. Un catalogo per scegliere che tipo di scuola vorremmo, clic, il pacchetto a casa. Un catalogo per scegliere qualsiasi cosa, purché non ci facciate uscire di casa che ci fa fatica e poi la sera c'è la tv e poi non vorrete mica che ci mettiamo a pensare: con postalmarket, sai, è una festa ed ogni pacco... bè ci cade sulla testa!
Direi che qui nel Regno di Her Majesty è già tutto un catalogo! Carino il tuo label cloud che si muove!!! Io ne ho uno fisso. Dove l'hai preso lo script??? :-)
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