giovedì 24 gennaio 2013

Rapporti

Un rapporto (disciplinare) è un rapporto è un rapporto.
Eppure arriva sempre un momento in cui una mamma (curiosamente sono quasi sempre le mamme che si occupano di questi aspetti) si indigna.
E contesta.
Ché l'insegnante è alle prime armi ed inesperta.
Ché è ingiusto punire tutta la classe se a far confusione sono solo tre o quattro (mediamente sempre qualcun 'altro').
Ché bisogna dirlo (fare delazione) agli altri insegnanti e vedere cosa ne pensano loro.
Ché altrimenti i ragazzini non capiscono più come si devono comportare e se vale davvero la pena comportarsi bene se poi puniscono tutti indiscriminatamente con un rapporto disciplinare.
C'è sempre un perché anche quando forse un perché non ci sarebbe.
Ma ci sarebbe la scuola con le sue regole. I suoi errori, se di errori si tratta. I tentativi di crescere, insieme ai ragazzini. Di essere un corpo vivo.
E noi genitori, talvolta, sprechiamo occasioni per tacere.
Un rapporto (disciplinare) è un rapporto è un rapporto.

2 commenti:

  1. ma prima con l'insegnante la madre indignata ci ha parlato?

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    1. @amanda: non pensavo ad un episodio in particolare (anche se questo esiste, effettivamente) ma come una riflessione più generale sul fatto che spesso noi genitori, mettendo in discussione tutto, concediamo ai nostri figli alibi o occasioni per mettere sempre in discussione l'autorità degli adulti, dell'insegnante in questo caso. Poi che l'insegnante possa anche sbagliare fa parte del gioco. Noi genitori però dovremmo stare più attenti a partire a lancia in resta. Talvolta.

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