lunedì 30 maggio 2011

Feste familiari

Ci sono foto di compleanni nei cassetti di qualsiasi famiglia al mondo. Quella che mi ricordo io è una foto luminosa, su uno sfondo rosso: l'anta d'un armadio.
C'erano bottiglie e bicchieri sul tavolo imbandito, un vassoio pieno di duchesse al prosciutto. E una torta, bianca e marrone, a ciuffi. Un Saint-Honoré.
E coppe di cristallo e spumante e bollicine.
Ma più di tutto, in quella foto, c'è un bambino in braccio che ha appena assaggiato un sorso di quello spumante e, me lo ricordo come fosse ora, dopo un solo attimo d'incertezza (in fondo era la prima volta), il suo viso si allarga in un sorriso straordinario e in un verso di enorme soddisfazione: "aaah!".
Lo spumante era piaciuto.
Il bambino, mio fratello, aveva pochi anni.
Ecco, c'era sempre in quelle occasioni un nonno, una zia un po' matta che si occupava del battesimo del fuoco: far assaggiare per la prima volta un goccio di vino al festeggiato.
Così la festa del compleanno diventava festa doppia, gioia anche degli adulti nel condividere un piccolo piacere con il bambino di turno...
Naturalmente, oggi i nostri tempi sono diversi. Siamo maniacali: niente alcool nemmeno a trent'anni (tanto poi il tempo lo recuperano da sé, alla prima sbronza adolescenziale), niente caffè, anche le bibite gassate centellinate. Niente zucchero, nutella così così. Insomma.
Poi però succede, in una sera di maggio, che anche senza compleanni in vista ci sia da festeggiare perché finalmente il Paese si risveglia, si libera (almeno in parte) di un incubo che era durato troppo.
Abbiamo vinto le elezioni, abbiamo dato una "sleppa" (come si dice a Milàn) al piccolo uomo che ci ritroviamo al Governo.
Dapprima abbiamo spiegato ai pargoli il perché di tanta euforia e poi abbiamo festeggiato: desian è corso a comprare una bottiglia di spumante (per tradizione familiare avevamo bisogno che la bottiglia facesse il botto...), dopocena l'abbiamo stappata e infine abbiamo brindato.
Alla veneranda età di sette e nove anni e mezzo (ben più tardi quindi di mio fratello in quella foto...), i pargoli hanno finalmente potuto assaggiare il primo goccino d'alcool della loro vita.
Per un motivo ben più importante che un semplice compleanno: in fondo, oggi, è il nostro 25 aprile.
La donna grande avrebbe bissato volentieri il suo mezzo centimetro di Moscato d'Asti. Quasi quasi, vista la solennità dell'occasione... No, via: ho saputo trattenermi dal versarne ancora.
Comunque il brindisi è questo (evviva!):

12 commenti:

  1. Ma allora non era solo una battuta su Facebook!

    Che bello, festeggiamo! Alzo il calice con voi.

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  2. @m di ms: no, no, le battute quando si scherza. Oggi non si scherza, si festeggia! :D

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  3. Il paese si risveglia? Hum. Forse. Di solito Milano assume il ruolo d'apripista. vedremo, in generale non sono ottimista. Sono più fiducioso riguardo al fatto che tutto prima o poi finisca.. anche lo psiconano dovrà abituarsi all'idea.

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  4. Prosit! Da noi questa sera niente alcool, ma l'atmosfera è frizzante.

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  5. @gli occhi magri: beh sì, il Paese si sveglia. Capisce che il voto può cambiare lo stato delle cose. Che nulla è eterno, che alcuna condanna è eterna.

    @do minore: prosit prosit prosit. Anche a voi, soprattutto a voi!

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  6. Io purtroppo ho sposato un astemio. Festeggiare per`ø abbiamo festeggianto pure noi.

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  7. ma certo le feste vanno santificate, è comandamento :D


    amanda

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  8. @mammasterdam: in questo caso andava bene pure la gazzosa... :D

    @amanda: comandamentissimo!

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  9. la caducità del nano eterno.

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  10. @gli occhi magri: l'altra volta ho dimenticato: benvenuto sul blog...! :) Ieri ha circolato una bella battuta: "è saltato il tappo" a cui qualcun altro ha ribattuto "speriamo che il tappo finisca dove deve finire". Le interpretazioni sono tutte aperte. :DDD
    Per ora godiamoci la festa.

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  11. brindiamo. e poi corriamo a far campagna col referendum, ché ora si deve continuare!

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  12. @'povna: certo, siamo in partenza! Volantinaggio, cassettaggio (della posta), diffusione. :)

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