mercoledì 27 ottobre 2010

Prendere esempio

Ecco, per fortuna, uno gli amici se li sceglie. E spesso ti riconosci senza saperlo, perché le parole passano anche senza dirsele.
Mi spiego meglio.
Sto ragionando intorno ad un mio progetto mentale che dice "ereditare dai figli". E' una frase che mi circola in testa, dopo aver letto un articolo di Giorgio Vasta su Repubblica qualche giorno fa.
L'articolo era molto interessante, parlava di come si sono formati i modelli culturali di noi quarantenni italiani. Eccolo.
Poi la 'povna, l'amica di cui sopra, scrive questo post che parla di molte cose importanti. Che sta facendo lei, da singola cittadina e da insegnante, e che stanno facendo i suoi ragazzi, a scuola.
Cose importanti e belle che, come dice lei, sembrano aver perso smalto e a cui invece dovremmo avere forza, coscienza e lucidità per ridargli un significato profondo.
Forse, si dice talvolta la 'povna, saremmo noi adulti.
Le ultime righe per me una folgorazione, con quel che mi gira in testa.
A dover prendere esempio dai figli.
Ereditare da loro.

Queste sono le ultime righe del post della 'povna, così, come una sottolineatura mia (anche se non ne avrebbero bisogno, io ne ho bisogno):

Credo che si debba riflettere bene, prima di bollare facilmente ogni forma di protesta come sterile e poco meditata. Per la verità, mi pare che gli studenti, pur usando forme che hanno perso, al giorno d'oggi, molto smalto, facciano di tutto per ridare loro un significato profondo e personale.
Forse, mi dico talvolta, saremmo noi adulti a dover prendere esempio da loro.

9 commenti:

  1. Potrebbe sembrare spam ma non è mia intenzione, non mi interessano i commenti e le visite sul mio blog.
    Però per riprendere l'iniziativa della 'povna ieri sera ho provato a lanciare una cosa, da fare ognuno per conto suo, lascio il link, poi ognuno libero di fare quel che vuole :-)
    Scusami per questo primo commento che appare forse brusco :-)
    Viviana
    http://cazzeggiolibero.splinder.com/post/23510324/lettera-allurp-del-ministero-della-pubblica-istruzione

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  2. Sono d'accordo con te. La nostra testa è troppo chiusa a volte e non guardiamo, non diamo ascolto.
    Grazie di avermi ricordato di essere più aperta e disponibile verso quello che dicono i più piccoli...
    anche sulla scuola dove tutti i giochi si fanno sulla loro pelle!

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  3. @extramamma: se imparassimo faremmo un grande affare. E io, naturalmente, parlo per me!

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  4. a noi adulti, che abbiamo visto gia', fatto gia', vissuto gia', capita spesso di filtrare attraverso queste esperienze cio' che i ragazzi fanno, e a volte viene spontaneo buttare acqua sul fuoco, o perche' ci ricordiamo dei nostri errori, e non vogliamo che li ripetano, o perche' ci sembrano sentimenti lontani, e non riusciamo a riconoscerli in loro, o perche' i nostri sentimenti ci sembravano piu' veri, la nostra okkupazione (la pantera, l'abbiamo inventata noi la kappa!) era piu' importante, piu' sentita, piu' mitica. Gli insegnanti sono questi personaggi magici che vivono sospesi fra gli adulti e i ragazzi, che vedono ogni giorno, e li vedono sempre alla stessa eta', non come noi con i figli che li vediamo crescere e ci dimentichiamo delle cose. E meno male che gli insegnanti ci ricordano che spegnere le fiammelle, ridicolizzare, minimizzare, e' il piu' grande delitto che si possa commettere. Grazie a te e alla 'povna per il post.

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  5. Cercare in modo sano un obiettivo comune, tentando poi di raggiungerlo. Devo confessare di non avere mai creduto molto nelle azioni "di massa", ma in mezzo al disinteresse e all'egoismo che oggi prevalgono, e a cui noi adulti spesso siamo assuefatti, i giovani, e i bambini forse in modo ancora più pulito, possono darci uno stimolo importante. Vediamo di tenerci, tutti quanti, lontano dalle strumentalizzazioni, che sono sempre una tentazione pericolosa. Ciao

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  6. Sono d'accordo. C'è fantasia, c'è voglia di cambiare il mondo.

    C'è voglia di tentare anche loro quell'assalto al cielo che noi abbiamo provato. Non trasferiamo la nostra verginità perduta sulle loro teste. Non dobbiamo farlo.

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  7. come ti dicevo rispondendoti anche da me, sono molto d'accordo: la purezza intransigente dei ragazzi può insegnare moltissimo (a chi sa guardare!)

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  8. @do minore: non sono azioni di massa. Sono azioni in cui ad essere protagonisti sono i... protagonisti, quelli che sono dentro il discorso. A forza di evitare strumentalizzazioni siamo diventati una società mucillagine, come dice l'Istat non io. Guardiamo alla civilissima Francia, dove ogni volta che si muove la società civile, il Paese va sottosopra. E non ho mai letto accuse di alcun genere. Spesso le strumentalizzazioni arrivano da questa nuova politica padrona. Per tornare ai nostri ragazzi, possono dire cose che noi non abbiamo saputo (?) dire. Io avrei quest'attitudine: imparare da loro, ereditarne il nuovo senso del mondo. Sono sicuramente più ottimista verso di loro che verso di noi... Ciao!

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  9. @silas: Intanto benvenuto! Infatti non si tratta di trasferire alcunché, proprio nulla. Oggi noi adulti (almeno a giudicare da alcuni segnali) siamo finiti, menefreghisti, ridotti ai minimi termini del solipsismo. Seduti. Che i ragazzi facciano, agiscano, sperimentino. Che affrontino il loro mondo oggi (coi loro strumenti e sensibilità) pr affrontare il mondo ampio domani. Grazie del commento.

    @'povna: che dire? Ti ammiro, fai il tuo mestiere come si deve, con la passione e la preparazione che meritano i ragazzi che a scuola ci vanno. Poi aggiungerei anche leggerezza e gioia, questo è l'effetto che mi fai quando ne parli, della "tua" scuola, dei "tuoi" ragazzi. Avranno da te tanto e, forse, tu da loro. Belli.

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