giovedì 2 settembre 2010

Appendice (post)vacanziera

La luce era radente sull'acqua, a quell'ora. La separazione tra dentro e fuori era nettissima.
La donna grande, dall'alto delle sue prime certezze, e l'uomo piccolo (regolarmente equipaggiato di braccioli - due stagioni di corso di nuoto non sono riuscite a dissipare tutte le difficoltà...) guardavano giù dentro il lago domandandosi se mai ce l'avrebbero fatta.
L'acqua era buia.
Avevano sulle labbra il sorriso stirato dall'incertezza: tutti lo conosciamo, tutti l'abbiamo avuto uguale, almeno una volta a quell'età. Magari un pomeriggio.
Loro guardavano noi, che li guardavamo ancora più incerti, con l'incredulità di quello che stavano per fare. Che dovevano fare. Saltare dentro l'acqua, "tuffarsi", dalla piattaforma dei tuffi, quella vera, alta abbastanza lassù sopra una prima volta.
Era uno scambio di sguardi fortissimo, direbbe il poeta; a ripensarci, soltanto a pochi giorni di distanza, è stato un momento sospeso tra il desiderio di saltare, la paura di farlo, l'incertezza assoluta negli occhi di coloro che dovrebbero rassicurarti.
Non so se quel momento, quell'infinitesimale lunghissimo attimo, sia stato sufficiente a far di loro persone migliori. Non so se se lo ricorderanno per il resto dei loro giorni (magari no, magari se lo sono già dimenticato...) ma il passaggio del dubbio, del senso del limite, della paura in quei loro occhi fiduciosi è un effetto che lascia qualche scia di riflessione. Per giorni.
Non so loro. Io, in quel momento, ho sentito che avevo paura con loro, vivevo il loro dubbio, assaporavo lo stesso senso del limite.
Il lago era immobile, fermo come una pozzanghera. Ho smesso di respirare per un attimo.
Poi, si sono tuffati.

7 commenti:

  1. anche questa è fatta! :-)

    Ben tornati pensavo che vi foste dati alla macchia: qualsiasi cosa pur di non far finire le vacanze

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  2. @amanda: qualsiasi, qualsiasi... e invece gli impegni ti chiamano e ti trascinano giù, nelle acque del lago scuro.... Grazie e benritrovata anche a te!

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  3. Bello un momento consapevole del genere, poi tu, mannaggia a te, che lo sai scrivere così bene che pareva di starci io al tuo posto.

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  4. @ba: eh, come saprai bene anche tu non è facile esserci in quei momenti e non sapere cosa dire/fare e quelli ti guardano e si aspettano che TU gli dica, anche solo con uno sguardo, quello che si aspettano di sentire/vedere.......

    @giardigno: schizzerrimi!

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  5. capisco il momento. anche noi ci siamo buttati quest'estate nel lago nero come di pece, sull'orlo di un temporale.
    non so se tutto ciò ha fatto di noi persone migliori, ma ci voleva proprio tanto coraggio e l'abbiamo avuto (sopratutto i miei piccoli). E comunque quella che aveva più timore ero io.
    ciao!!!

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