venerdì 13 agosto 2010

Acchiappanuvole


In un giorno così sofisticato, pieno di riverberi biancastri appallottolati insieme all'umido che vien su da valle, c'è un'unica soluzione possibile: imbattersi in un acchiappanuvole professionista, uno che abbia l'arnese giusto per catturare la tua attenzione, svaporata assieme al meteo.
Così mi immagino una Bolzano di inizio-ma-non-troppo Novecento (diciamo subito dopo la Grande Guerra), anni di Déco, Bauhaus, primo razionalismo, nella quale qualche carrozza percorre le vie porticate o approda in Piazza Walther per la funzione serale.
In questo via-vai, un loden scuro si aggira silenzioso ai lati del selciato, un cappotto di lana impermeabile che contiene il nostro acchiappanuvole: Karl Felix Wolff. Quarantenne un po' sghimbescio e tanto miope, Wolff è colui che, con lavoro da instancabile passeggiatore, ricostruisce le antiche leggende dolomitiche estraendole, come metallo da miniera, dai ricordi appannati di pastori, preti, vecchiette, contadini. Questo tizio, abbastanza cerimonioso ed intelligente da vincere le ritrosie di così tanti montanari di ogni valle, succhia parole e personaggi anche a brandelli, una strofa qua, un frammento là, e li ricuce uno ad uno con grande precisione e rispetto: butterà via infatti tutto quello che non trova congruente. Le parti che non si legano a nessun'altra finiranno nella spazzatura della memoria. Così facendo, il suo lavoro si rivela prezioso ed esattissimo; egli salva solo ciò che i riscontri di tante voci gli danno per certo: il re Laurino, la principessa della Luna in onore della quale viene tessuta un'immensa coltre argentea per coprire i monti e renderli "pallidi", la sirenetta Ondina, le rose che tingono del loro colore il Catinaccio (Rosengarten, appunto, in tedesco) al tramonto, sono tutti parte dell'antico retaggio orale di questi luoghi.
Splendide storie, magiche presenze che aleggiano nell'aria in giorni in cui persino le nuvole sembrano divertirsi a danzare davanti agli occhi del turista rapito. La magia dei monti pallidi passa anche dai suoi racconti...

3 commenti:

  1. ah i monti pallidi....

    se il brutto tempo continua fate un po' di strada a ritroso ed andate al MART di Rovereto, se non ci siete mai stati vi si aprirà un mondo, è un bel museo anche per i bimbi, se ci siete già stati in questo periodo c'è una bella collezione esposta di arte americana, magari ci si vede lì :-)

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  2. @amanda: cioè mi stai dicendo che anche tu sei da queste parti?! Noi comunque non molliamo al maltempo: domani si torna a camminare, accidenti, su per malghe e rifugi e sentieri... :-)

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  3. no per il momento non sono da quelle parti,, sono però andata a Rovereto al Mart oggi per una visita in giornata, non era giornata adatta ad organizzare una gita di quelle con levataccia partenza da padova giro sulle dolomiti e ritorno, va bene amare la montagna, ma almeno i Km farli per qualche certezza di sereno (o poco nuvoloso :-))

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