lunedì 22 febbraio 2010

Gli accessori del babbo (14): la playlist

"Crescendo la vita diventa più bella", disse una volta l'uomo piccolo.
E anche i gusti musicali evolvono, migliorano.
La compilazione della playlist (così si dice, no?) sembra essere la funzione primaria (l'unica?) di un padre oggi: persino un critico musicale di grido come Francesco Adinolfi si è esibito in un interessante articolo su "Alias", l'inserto culturale del "manifesto", al riguardo.
Io invece, non sono di quei babbi che hanno una playlist pronta per ogni occasione: la playlist per ogni settimana di gravidanza, la playlist per le doglie, quella per le spinte, quella prima, quella durante, quella dopo il parto. Quella nella culla (mi è capitato di leggerne con brani hard rock dentro: vabbè che la vita è dura ma non così), quella per il primo giorno di materna, e via e via.
Ai miei pargoli non ho propinato le mie canzoni, mi sembrava troppo passare i loro primi anni sotto l'egida dei martelli dei Pink Floyd e anche i Police fanno, a mio avviso, un discreto casino. Ci sarà tempo, mi son sempre detto.
Così, abbiamo optato per un'educazione musical-banale: abbiamo cominciato con le canzoncine da bambini, ninne nanne (una però di Pascal Comelade: esoterici, eh?!), al massimo un po' di Zecchino d'Oro. La solita mefitica zuppa, direte voi.
E dìtelo pure, perché poi invece abbiamo scoperto Sergio Endrigo e le canzoni su testo di Rodari e tutto un mondo di cd molto meno banali, con canzoni scritte appositamente, con un po' di gusto o con grandissimo talento (i fiorentini sanno tutto di "Gallo Cristallo" di Susy Bellucci) o il riarrangiamento in chiave-bambino di vecchi brani di Mina, Lauzi (no, non solo la Tartaruga...) e cose così. Naturalmente il tutto ascoltato decine e decine e decine di volte, compulsivamente. E abbiamo anche testimoni che possono confermare...
Dalle origini abbiamo fatto qualche passettino, nella formazione musicale pargolesca.
Recentemente, poi, il gran salto di qualità: abbiamo scoperto il jazz ed è successo, ancora una volta, senza clamore. E' arrivato questo cd in casa, una sera, e l'abbiamo messo su. E' solo un demo ma da allora i pargoli hanno una nuova cantante preferita, che riconoscono già quando prende fiato: "ma è la zia Veronica"!!!
Sì, è la Veronica (zia è titolo nobiliare acquisito...) che per vivere fa tutt'altro mestiere - ah quanto talento sacrificato per uno stipendio! - ma che quando canta si trasforma, così:



In bocca al lupo, Vero: tu sai per cosa.

7 commenti:

  1. Ma "Il pranzo di gala di Babbo Natale"? La 'povna se lo ricorda prima da quando era piccola e poi, da quando, arrivata per studiare nella piccola città è tornata bambina. E le piacerebbe tanto, ma tanto, ritrovarlo...

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  2. Ma dai, guarda che da noi i Metallica funzionano alla grande e proprio stamattina che Ennio mi ha fatto vedere un suo disegno con su SOS e mi chiedeva se sapevo cosa vuol dire, mi è tornata in mente "Message in a bottle" che adesso gli propino per cena.

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  3. Zecchino d'oro e simili toccano a tutti, ma adesso che i maschietti mi stanno scoprendo i Police, vuoi mettere la soddisfazione? E comunque, fra recite e chiacchiere scolastiche, ormai sono loro a chiedere di ascoltare su Youtube di tutto: dagli Oasis a Sting, da Bennato a Pierino e il lupo. Ciao

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  4. @giardigno: però andrebbe detto a certi principi di mia conoscenza.... ;-)

    @'povna: et voilà: http://www.mp3.it/Bruno-Lauzi/Al-Pranzo-Di-Gala-Di-Babbo-Natale

    @ba: ok allora vada per "Roxanne" con spiegazione del testo... :-)

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  5. @do minore: accidenti!!! noi siamo ancora fermi a farmville come interazione con la tecnologia... Ah no, è vero: l'altro giorno mi hanno chiesto di vedere un video al computer (non sanno si chiama youtube): le tagliatelle di nonna pina. Proprio una famiglia di trogloditi tecnologico-musicali, la nostra! :-))

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  6. grazie! questa è davvero una madeleine...! :-))

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