venerdì 29 marzo 2013

Fuscello nel vento

"Mi sento come un fuscello nel vento".
La donna grande non fa che ripetere il suo mantra, in questo periodo. Lo trovi scritto nei bigliettini, in un suo tema, lo dice quando sconfortata cerca riparo tra le nostre braccia di genitori.
Arrivata sulla soglia della sua adolescenza, si sporge per vedere oltre e vede i dubbi, le incertezze, la fatica di crescere. Dover crescere.
Io me la ricordo bene, la mia adolescenza. Le differenze che non erano un valore ma una ferita. La timidezza che era un macigno trascinato con le catene. La paura di diventare grande l'incognita più profonda.

Però la vedo tanto più allegra, anche sotto il carico degli impegni di prima media: studiare, studiare, studiare. E doversi portare dietro uno zaino che, quotidianamente, pesa 10 chili (regolarmente pesato sulla bilancia). Una serenità, degli slanci che fino a poco tempo fa non aveva.
Dei traguardi raggiunti, qualche paura gettata via.

Io non me lo ricordo proprio bene se mai mi sia capitato, allora, di sentirmi un fuscello nel vento. Forse è questa la sensazione che si prova a crescere: abbandonare le sicurezze dell'essere bambini per affrontare il mare aperto, la vela dell'adolescenza.

Che soffi, il vento.

6 commenti:

  1. L'ho scritto recentemente da un'altra parte

    l'adolescenza:tutto troppo

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  2. @amanda:definizione fulminante. :) Sarà quello il peso o quello il vento? P.s. Ma dove l'hai scritto? Si può leggere? Ciao.

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  3. l'ho scritto come commento ad un racconto di Zio Scriba (il linkazzo del Skritore) trovi il link al suo blog da me

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  4. ....."Non sono affatto interessato ai tuoi commenti e sai perché? ! di cattiverie ne ho pensate anche fin troppe su di me" .... mantra impresso, nero su bianco, sulla porta della (inviolabile) stanza della MIA di "fuscello nel vento" ... quasi da monito ..per chi varca la soglia.... e ... lo specchio riflesso!

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  5. @anonimo: insomma tu dici che passa, la fase "fuscello nel vento"? L'adolescenza ci marchia. Come dice Amanda qui sopra, "tutto troppo" auto-cattiverie e frustrazioni comprese. Speriamo di poter essere adulti all'altezza: ai nostri tempi, l'adolescenza era tutta troppo gestita da noi. Gli adulti, all'epoca, ci guardavano un po' di sbieco ma, soprattutto, da lontano. Almeno questo è il mio ricordo dell'epoca. :-)

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  6. @desian il marchio impresso è ancora li' ..indelebile come un tatuaggio ..con tutto il suo valore perchè cavoli, le paure, le "auto-cattiverie", le frustazioni, il dolore, il pianto e il mondo contro ... determinanti "nell'arte di vivere" e passare indenni l'oltre! La mia sofferenza di allora e ... uno sguardo a quella scritta sulla porta ... vedo lo specchio riflesso che proietta "sono rimasto solo al mondo e ..se muoio anch'io non avro' più nessuno" ... non c'è differenza tra la MIA "autogestione" e il suo "tutto troppo" ... anche se ... il rendermi invisibile ai suoi occhi ... ma comunque presente, fa la differenza!

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