venerdì 17 febbraio 2012

Perle (di saggezza)

Sul blog di Loredana Lipperini si è aperta ieri una bella discussione su un tema che mi appassiona e mi agita parecchio. Trovate tutto qui.
Mentre leggevo il post e spunti e commenti davvero interessanti si faceva spazio dentro di me un'entità che considero superiore e incontrollabile: il "pippone".
Per una volta sono riuscito a domarlo e trasformarlo in una sorta di monologo interiore. Siete stati fortunati, ve lo assicuro.
Però un paio di perle di saggezza non sono riuscito proprio a reprimerle:
1) certe volte ho l'impressione che, a differenza delle bestie, noi umani facciamo figli per avere in casa un nuovo gadget;
2) non hanno ancora finito di metterti in braccio quel fagotto piangente che il marketing si sta già occupando di te.

11 commenti:

  1. ma era indispensabile un punto di vista delle mamme su sanremo? c'è un modo da mamma di vedere il festival ed uno non da mamma?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @amanda: ti adoro, Amanda, perché sei riuscita a tradurre in due battute nettissime il grigio nuvolone "pipponesco" che per tutto il giorno mi si accumulava nella testa, ieri. Però, qui sotto, LGO reclama a gran voce il pippone per esteso. Che faccio? ;-)

      Elimina
  2. notato adesso lo ZanTip e cliccato per prova. effettivamente la definizione di "gadget" richiama alla lontanissima quella di neonato...
    "Piccolo oggetto o accessorio curioso, originale, spiritoso, ma non necessariamente utile"
    he he he

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao MAQ! Che piacere ritrovarti. Hai ragione, la definizione di ZanTip regge quasi alla perfezione! Eheheheh

      Elimina
  3. Per piacere, il pippone.
    Guarda che ogni tanto ci vuole.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao LGO! Anche con te era un po' che non ci si trovava... No, dai, il pippone no. Divento più antipatico di quanto non i già. M'è capitato altre volte di farlo, sono stato redarguito da qualche mamma che, invece, è contenta di essere una scimmietta del marketing (e che poi ci lavora pure, nel campo). Io trovo poco credibile un/una blogger, un/una giornalista ecc che parlano a nome di aziende. Sempre. E poi ha ragione Amanda qui sopra: ma che vuol dire "vedere il festival" da mamme?!?! E le mamme lo vedono differente dalle zie?!?! Lo trovo sinceramente ridicolo. Poco serio. Poco rispettoso, anche di sé. Bah.

      Elimina
  4. Volevo dire: "divento più antipatico di quanto non SIA già"

    RispondiElimina
  5. Non so. Da un lato sono d'accordo con Amanda. Credo che dovrebbe essere l'atteggiamento giusto e sano. Dall'altro però mi dico che - se si discute se fare vedere o non fare vedere Sanremo a certi individui in quanto 'figli' - evidentemente un punto di vista in quanto 'mamme' c'è. Il dubbio mio resta quanto sia vero e incisivo e quanto contribuiamo a crearlo noi facendo da megafoni, e elevando Sanremo (e anche il commento del mommy-blogging, che forse non ha tutta questa rilevanza politica e sociale) al di sopra di quello che è: un varietà (quest'anno di qualità molto media), che va incontro a una delle possibili declinazioni del lato sanamente radical-cheap che dovrebbe esserci (meglio, secondo me che c'è e ogni tanto reprimiamo) in tutti noi!

    RispondiElimina
  6. @povna: accendi la radio e spegni la TV non c'è praticamente nulla in TV che non necessiti di un filtro, pure in fascia protetta

    RispondiElimina
  7. Su questo non sono d'accordo. In TV c'è molto, in ogni direzione. Ma la criticità non si acuisce mai spegnendo (i.e. censurando, in qualche modo) Accendiamo tutto, non spegniamo niente, mai. E' il motto con cui mi hanno cresciuto; e credo che valga anche ora.

    RispondiElimina
  8. @povna: vedi stavo solo rispondendo alla necessità di decidere se fare vedere sanremo a certi individui in quanto figli, e amici di maria e uomini e donne e tutta la TV di stato e parastato degli ultimi 20 anni? Una corsa al ribasso della creatività ed al rialzo del cattivo gusto

    RispondiElimina

Link Within

Related Posts with Thumbnails