mercoledì 7 dicembre 2011

Reminiscenze estive (in autunno)

Non c'è niente da fare.
Puoi essere presente quanto vuoi. Puoi cambiargli i pannolini. Puoi dargli da mangiare, foss'anche una sola volta in vita tua.
Puoi accompagnarli a scuola. Puoi portarli in piscina due volte la settimana.
Puoi persino fare il rappresentante di classe. Andare a tutte le riunioni sulla scuola, sulla riforma Gelmini, dei Cobas, della CGIL, del Tavolo Regionale sulla Scuola Pubblica. Potresti addirittura avere la balzana idea di metterti a capo di un Comitato di Genitori. E lo fai.
Eppure arriverà prima o poi una torrida serata di fine estate. In cui il caldo si appiccica alla pelle come una sanguisuga. E tu passi la serata a tavola con tua moglie (nel caso specifico, naturalmente, la profe) e una comune amica. E si chiacchiera delle vacanze appena trascorse, della scuola che sta per ricominciare, dei pargoli e dei comuni problemi educativi.
E mentre tu ripensi che hai anche scarrozzato i tuoi deliziosi pargoletti su e giù per le Dolomiti dentro uno zaino quando erano infanti. Fatto di tutto perché, una volta usciti da quello zaino, si appassionassero a camminare sulle loro stesse gambette, su e giù per quegli stessi monti.
Non c'è niente da fare.
Mentre accade tutto questo, nel momento esatto in cui ti dici "beh, in fondo non ho fatto proprio così schifo, come babbo. Almeno fino ad oggi", ecco che salta fuori una sacrosanta verità: "certo, voi uomini. Non fate proprio niente, eh?!".
Per fortuna che ci sono, le donne.

14 commenti:

  1. D'accordissimo! Però è anche vero che ciò che rende "speciali" i papà (il prendersi cura, in particolare) è richiesto alle mamme come una cosa scontata, non sei d'accordo? Per questo alla minima occasione ce la fanno pagare.

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  2. :-)))
    Quant'è vero !
    E' come se con lo status di mamme assumessero anche il diritto esclusivo ed incontrastato all'uso di una serie di armi psicologiche, tra le quali quella che hai evidenziato è in assoluto la più crudele ed ingiusta.
    Forse è così dall'alba dei tempi ?!
    Quant'è complicato !

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  3. sono donna e per giunta senza figli che commento a fare? Si scatenerà una rissa tra bloggermadri e bloggerpadri ci vediamo alla prossima :)

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  4. @el_gae: sono d'accordo anch'io sul tuo essere d'accordo. Eheheh. Quello che un giorno renderà "normale" essere genitori, padri o madri, ma anche uomini e donne tout court, non saranno le eccezioni (padri che fanno qualcosa che a loro non "sarebbe" richiesto...) ma, appunto, la norma. E comunque il mio tono era profondamente ironico, come spesso mi capita quando voglio dire cose "troppo" seriose. :))

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  5. @valerio: Intanto 'benvenuto!', non mi sembra di averti mai visto da queste parti. Scopro adesso anche il tuo blog che prometto di seguire con calma: e che piacere vedere che stanno crescendo di numero i blog dei babbi!!! Sul resto: complicato ma anche divertente, affascinante, giusto!

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  6. @amanda: beh, potresti provare a prendere le "vostre" difese... ;-PPPPP

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  7. in difesa delle donne provo a dire che magari non tutte la pensino così (e dopo averlo scritto mi sorprendo in una fragorosa risata)
    Insomma babbi è davvero difficile nn pensarlo ma secondo me è una questione di approccio alla cosa.
    Voglio dire.. se fate sentire alla vostra consorte quanto il suo ruolo sia faticoso e determinante..poi magari anche lei comincerà a rivalutare tutto ciò che grazie al vostro intervento rende la vita quotidiana "logisticamente" più sopportabile
    A me mancano ancora mesi prima di diventare mamma.. e davvero spero di non cadere mai nell'errore di dire questa frase.
    In fondo,la mia gravidanza è il risultato di un lungo percorso di PMA perciò frasi del genere avrebbero già potuto manifestarsi.
    Tuttavia, anche se inevitabilmente ho dovuto affrontare fisicamente una prova maggiore della sua.. nn ho mai pensato che "lui non facesse niente"

    eppoi chissà.. quella frase era solo uno scherzo!
    Noi donne, a volte ci divertiamo a punzecchiarvi affettuosamente ;)

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  8. @alessia: massì, dai che era uno scherzo. Così come voleva essere ironico il mio post (evidentemente, però, anche dal tono di altri commenti, questa cosa non son stato bravo a farla trasparire...). Sono abbastanza consapevole di quante differenze ancora ci siano, di quanti "squilibri". Credo comunque che confronto sano e presa di coscienza da parte dei "maschietti" sia cammino necessario e sempre più utile. Mi pare che siamo sulla buona strada, comunque. Ciao! :)

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  9. si capive bene l'ironia, non temere ;)

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  10. eh no Desian non prendo le parti di una categoria, tra i genitori secondo me non ci sono categorie, ci sono padri o madri presenti attenti e partecipi e padri o madri assenti ed anafettivi quindi mi astengo

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  11. Sai quale è il problema? è che spesso le madri, il più delle volte inconsapevolmente, crescono creando un rapporto simbiotico con i cuccioli.

    Col risultato che poi i cuccioli vogliono solo loro.

    A me è capitato in primissima persona, più di una volta. Se la Nana ha bisogno di qualcosa, io sono li' e la madre è in un'altra stanza, lei urla da una stanza aall'altra e chiama la madre.

    Vabbè che io non son suo padre, però la prima volta che qualcuno mi dice "non fai abbastanza per la bimba" gli addento le viscere :)

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  12. Spero che poi la profe ti abbia difeso!!
    E comunque, sei bravo. Detto da una mamma.

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  13. @amanda: grazie, come sempre, di ogni tua riga. Da queste parti, tu hai libertà assoluta, anche quella di NON schierarti! :)

    @padreanomalo: mah, non so. Credo che una parte almeno di rapporto "simbiotico" sia dovuto alla natura, alla biologia. Il buon vecchio Freud diceva naturalmente che quello del padre è un ruolo sociale, "culturale". Nel senso che a noi tocca una costruzione tutta "a posteriori": non siamo quelli che li tengono dentro di sé per nove mesi, non li allattiamo con una parte di noi (anche se il biberon, a volte, è un ottimo succedaneo anche per noi babbi). Ecco, credo che a noi tocchi costruire il rapporto coi bambini partendo proprio da zero. Far sì che alla fine, se quello è il punto, chiamino anche noi quando siamo lì accanto e non solo la madre, nell'altra stanza.
    Aggiungo anche qualcos'altro che forse non mi compete, mi perdonerai: "il padre (e/o la madre - parentesi mia) è colui che mi ciba, a lui offro eterna riconoscenza", questa citazione che però riporto soltanto a memoria è riportata in un bellissimo irrinunciabile libro sull'arte di essere PADRE: "Il gesto di Ettore" di Luigi Zoja, una bibbia.
    Insomma padre è colui che sta lì accanto. Colui che c'è. Tu.

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  14. @the pellons: troppo buona!
    p.s.: la profe è laica, non interviene. Soprattutto quando le "conviene"...... E, secondo me, segretamente ha brindato con la nostra amica, al colpo magistralmente inferto! :)))

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