lunedì 7 dicembre 2009

Post-partum paterno

Anche i padri soffrono: la scoperta dell’acqua calda.
Che però, a vederla squadernata per benino sul libro che stai leggendo, fa sempre il suo effetto.
Anche i padri hanno le loro crisi post-partum, le depressioni. I crolli.
Il capitolo che ne parla (perché il libro, in sé, non riguarda il patologico ma sarebbe dedicato alla figura paterna in senso più generale) è curato dal professor Adolfo Pazzagli e le spiegazioni, molto brevi ma precise, non lasciano dubbi: anche noi si soffre. E nessuno ne parla, accusa l’autore (come non essere d'accordo), se ne fa spallucce. Al massimo si snobba o si piglia in giro: “non rompere”, in buona sostanza, è la chiosa.
Invece no. Invece è cosa seria ed ha le sue conseguenze che, nei casi estremi, arrivano molto lontano, fin dentro la psicopatologia vera e propria. Così, schematicamente, vengono riassunte alcune delle manifestazioni possibili: astenia, aspetti ipocondriaci, impotenza sessuale, abusi alcolici, esplosioni di aggressività verso la moglie e/o il bambino, sentimenti di colpa e di inadeguatezza nei confronti degli stessi, sentimenti di svalorizzazione di sé, di inutilità, di incapacità.

Volendo sistemare con un po' di criterio ciò che il professor Pazzagli dice, sono due i momenti a cui far riferimento: la sindrome della couvade e gli "acting" come momenti di difesa dalla crisi, da un lato, e le depressioni della paternità, vere e proprie psicosi "puerperali" paterne, dall'altro.
Con una premessa: che le crisi della paternità Pazzagli le fa comunque risalire, almeno generalmente, all'inibizione della tenerezza (o comunque al conflitto tra la necessità di reprimere "culturalmente" e la possibilità di accogliere quei sentimenti di tenerezza) che da sempre caratterizza in primo luogo il vissuto maschile e di conseguenza quello paterno.
Inoltre, volendo dare prospettiva storica alla questione, l'autore risale ben oltre Freud, andando a prendere come esempio ampi passi del libro di Leon Battista Alberti "I libri della famiglia" nel quale c'è un lungo dialogo a quattro sulla paternità e le sue sofferenze o difficoltà; e siamo nella prima metà del '400!

Ma torniamo a noi: la couvade (letteralmente "covata") è un comportamento atto a somatizzare nell'uomo lo stress della situazione, si verifica infatti in prossimità del parto, e si manifesta con perdita dell'appetito, nausea, vomito, mal di denti, dolori renali. Tali manifestazioni sono facilmente riconducibili ad un meccanismo di identificazione con la partoriente e sono considerate fenomeni abbastanza comuni e sostanzialmente normali: hanno funzione puramente difensiva.

Per acting invece si intendono quelle azioni compiute per impedirsi di pensare: l'imminente paternità riporta alla luce nel soggetto una conflittualità non elaborata che si manifesta proprio in quello che si vorrebbe evitare ossia lotte (anche mediate da un'iperattività fisica, soprattutto sportiva, oppure con caratteristiche di aggressività), fughe (spesso gettandosi freneticamente nel lavoro oppure usando quest'ultimo come "evasione" da casa o anche con fantasie e tentativi di suicidio in collegamento con autodistruttività e sentimenti di inadeguatezza), attività sessuali (spesso la sospensione dell'attività sessuale con la donna madre coincide con l'instaurazione di relazioni extracoppia o di pulsione omosessuale). Tali comportamenti sono comunque transitori ed in netto contrasto con le abitudini e gli atteggiamenti usuali di questi uomini.
Anche gli acting, reazioni che evitino di pensare al problema, sono relativamente frequenti e, entro certi limiti, considerati normali.

I momenti depressivi veri e propri, invece, mettono in moto meccanismi più profondi e sono considerati episodi psicotici acuti con la rottura, più o meno marcata, del rapporto con la realtà condivisa. Quindi oltre alla "perdita di libertà" (il soggetto si comporta in questa maniera ben oltre la propria volontà) vi è anche il collasso dell'organizzazione caratteriale: il soggetto non è in grado di fronteggiare il cambiamento nella sua vita ed il relativo significato.
Pur se ancora poco studiati, questi disturbi dell'uomo nel rapporto con la (soprattutto prima) paternità hanno le caratteristiche classiche delle psicosi acute e non derivano da precedenti episodi nella storia personale o familiare del soggetto. E' anzi del tutto differente il vissuto di questi soggetti: spesso si trovano difficili rapporti con i propri genitori, un legame preferenziale con la madre (ah, gli italiani mammoni!) e un ruolo subalterno nella relazione di coppia: l'incapacità di mettere mano a questo rigido sistema di relazioni per modificarlo è alla base della difficoltà di assumere la funzione paterna, liberandosi contemporaneamente della conflittualità edipica nei confronti dei propri genitori.

Queste poche righe altro non sono che il tentativo di riassumere in maniera semplice e schematica un ragionamento ben più ampio ed articolato: il travaglio della paternità si esprime in tanti modi differenti, con molteplici manifestazioni e risposte altrettanto calibrate.
Se ognuno di noi bada al proprio vissuto personale (almeno chi non è terapeuta di mestiere), devo riconoscere che la lettura di questo capitolo mi ha aperto gli occhi su molti eventi e fatti e sofferenze con i quali mi sono confrontato all'epoca, riconoscendo parecchio del mio vissuto in quelle descrizioni.
Aver avuto allora gli strumenti, non dico per risolverli ma almeno per fronteggiarli, mi sarebbe stato molto utile e avrebbe evitato lunghi travagli e percorsi di riavvicinamento ad un ruolo che oggi, finalmente (ri-)conquistato, adoro e mi riempie.
E nemmeno si tratta di dimostrare una sorta di invidia della sofferenza materna, come nel libro ad un certo punto si suggerisce. Serve anzi ad avere parole per comprenderla quella forte sofferenza, la terribile inadeguatezza che ci immobilizza.
E avere le parole per dirla (mi perdonerà Marie Cardinal...), anche, quella immane difficoltà e non vergognarsene affatto.
Perché la vergogna emargina e mette in fuga.
La comprensione e l'accettazione (soprattutto dei propri limiti) aiutano a rimanere saldi e, magari, a cercare soluzioni alternative all'inutile battere la testa contro il muro.

5 commenti:

  1. Grazie Desian, ci voleva. Perché un mio caro amico ci sta dentro fino al collo e almeno se uno sa esattamente come si creano certi meccanismi, forse riesce a fare o dire qualcosa di utile.

    RispondiElimina
  2. E' molto importante questa riflessione che fai, perché troppo spesso ci si concentra troppo sulla madre e il padre si da talmente per scontato che ci si dimentica di lui come persona. Sarebbe interessante sapere se l'incidenza di queste "patologie" maschili nel post-partum varia geograficamente a seconda della cultura della paternità che si respira.

    RispondiElimina
  3. E' molto interessante quello che scrivi e darò senz'altro un'occhiata a questo libro.
    Se vuoi la spiacevole verità su come le mamme vivono/hanno vissuto i malesseri fisici paterni intorno al parto l'interpretazione più comune è:
    "Vuole attirare l'attenzione!"
    Quindi spero che questo libro si diffonda e venga letto da molte donne, madri e aspiranti tali. Farebbe un gran bene a tutti e forse salverebbe anche qualche coppia!

    RispondiElimina
  4. @ba: meccanismi ben strani, sì, e molto più seri di quel che si pensa di solito (al massimo il "dai, non rompere"!)...

    @serena: cercherò di approfondire il discorso con l'autore e vediamo di dare indicazioni in questo senso...

    @extramamma: quello che dice lo psicologo è assolutamente serio, mi sembra, in qualche caso preoccupante: le patologie descritte arrivano anche piuttosto lontano. E sicuramente si salverebbero tante coppie (e tanti singoli/e...) comprendendo i problemi e affrontandoli come tali. Ciao!

    RispondiElimina
  5. Ciao, noi non ci conosciamo, io sono Beta (Bimbumbeta.blogspot.com) ti scrivo, perchè se non sbaglio Stanley dovrebbe arrivare a te adesso ... mi faresti "un fischio" per dirmi se la spedizione del caro bambino è andata a buon fine? Teoricamente, doveva giungere da voi lunedi... Grazie, ciao

    RispondiElimina

Link Within

Related Posts with Thumbnails