Sapevamo che era difficile, Flat Stanley è partito proprio da qui, da Firenze, per il suo giro intorno al mondo e Mammagiramondo non si era sottratta: "sono proprio curiosa di vedere Stanley in vacanza nella... sua città" era stata l'ironica sfida.
E, nel mezzo, c'erano anche le vacanze di Natale. Insomma tutti gli ingredienti per provare a fare del nostro meglio.
Firenze, città vetrina che tutti conoscono, scorci e foto visti decine e decine di volte.
Difficile essere originali.
Così abbiamo pensato ai luoghi del nostro immaginario quotidiano, nel quartiere, oppure a quegli scorci che frequentiamo normalmente, fuori dalle rotte turistiche. Comincia il "viaggio".
Questo giardino lo conoscono davvero in pochi (turisti come mosche bianche...) perché è ben protetto dietro un alto muro di cinta. E' il giardino di Borgo Pinti: un'oasi incredibile (in pochi metri quadri c'è persino una collinetta e tante siepi dietro le quali nascondersi) dove tutto è verde, rigogliosissimo e silenzioso. Lo stacco dai rumori della città (i viali di "circonvallazione" sono a poche decine di metri) è impressionante: tanta pace va goduta in compagnia di un buon libro oppure, almeno i pargoli, scorrazzando qua e là senza rischi.
E prima di ripartire, un po' di riposo...
Fatti pochi passi, la scena cambia: lo spazio è ottocentesco, l'atmosfera vagamente parisienne. Siamo in Piazza D'Azeglio, il nostro parco giochi incastonato tra le lamiere dei suv: quartiere della Firenze Capitale, oggi residenza lussuosa e, appunto, incistata di automobili. Una delle tante contraddizioni delle nostre città: pur di avere parcheggi fin sotto il portone di casa siamo disposti a snaturare qualsiasi cosa, anche una splendida piazza e il suo innegabile fascino.
Un paio di spinte in altalena e...
...prima di andarcene, passiamo di fronte alla Sinagoga (la si intravede laggiù, dietro la cancellata).
A dire il vero, la permanenza di Stanley a casa nostra ha goduto di un evento particolarmente eccezionale: la neve a Firenze!!! Capita davvero di rado (una, al massimo due volte in un decennio) che nevichi qui in città: Stanley, come noi, non stava più nella pelle. Per festeggiare ha pensato bene di fare un giretto sui tetti.
Il Capodanno l'abbiamo passato sull'Amiata. Stanley, naturalmente, è venuto con noi ma si è annoiato da morire: non faceva altro che piovere, siamo stati parecchio in casa. Nell'unica giornata davvero stupenda ne abbiamo approfittato per fare una escursione in un posto un po' magico, una cima collaterale che si chiama monte Labbro. Un posto così...
...e quello che luccica laggiù in fondo è il mare con l'arcipelago toscano!
Quando siamo tornati in città era ormai ora che Stanley ripartisse per la sua meta successiva. Prima di salutarlo però abbiamo pensato bene di portarlo a vedere un altro dei luoghi che noi amiamo in maniera particolare, per tanti motivi. Anche questo è un giardino anzi un piccolo parco adagiato sul declivio di una collina. Anch'esso poco conosciuto, ricorda in qualche modo Parc Güell (sì, quello di Barcellona) per le decorazioni delle scale e, soprattutto, per questo fantastico serpentone...
...che striscia giù dalla collina e finisce in maniera spettacolare, come un drago che invece di sputare fuoco... sputa acqua, come una fontana che si rispetti deve saper fare. Ah!, a proposito: il giardino si chiama Orti del Parnaso.
Alla fine, ci siamo: Stanley ci ha salutati tutti, uno per uno. Era ora di riprendere il viaggio. La donna grande, animo sensibile e un po' appartato, senza che nessuno di noi se ne accorgesse, ha lasciato un ricordo sul passaporto che accompagna Stanley. Per fortuna che ci ho buttato uno sguardo prima di reinfilarlo nella busta. Ecco cosa c'era...
Insomma, la donna grande è stata un po' la sua accompagnatrice e da quello che scrive è stata contenta di esserlo. L'uomo piccolo ha partecipato un po' in disparte (non lo si vede nelle foto ma c'era anche lui...) e tutti siamo stati contenti di aver accompagnato Stanley durante le vacanze nella... sua città.
Speriamo di aver vinto la sfida di Mammagiramondo e di averla sorpresa.
Chissà.
Dopodiché... buon viaggio, Stanley! A presto...
Oh, come stava il bimbo piatto??
RispondiEliminaMea culpa, l'avevo perso di vista!
Mi segno questi posti per la prossima visita da quelle parti ;-)
@LGO: l'ho trovato un po'... dimagrito (battutona, eh!) però era contento di tornare per un po' nella sua città. E quando fate una visita da queste parti, potreste anche battere un colpo!!!
RispondiEliminaLo posso dire che mi sono un po' commossa!! A vedere la tua bimba splendida e la mia adorata Firenze!
RispondiEliminaSapevo che non mi avresti delusa.
Ma lo sai quanto tempo è che non vado agli Orti? La prima volta che ci sono andata (me ne vergogno, non molto tempo fa) è stato in occasione della mostra di piante e fiori e ho subito pensato a Parc Guell.
Adesso mi hai fatto tornare voglia di tornarci subito.
Grazie caro Desian, di questo splendido reportage di una Firenze insolita, meno conosciuta ma sempre meravigliosa.
Sul blog ho postato un memorandum di tutte le utlime avventure di Stanley e da oggi su facebbok la pagina dei fan del bambino piatto per condividere, notizie, libri, foto, video e quant'altro riguardi questa buffa inziativa.
http://www.facebook.com/pages/Tutti-pazzi-per-Flat-Stanley/257017713809?created&v=info#/pages/Tutti-pazzi-per-Flat-Stanley/257017713809?ref=mf
P.S Il ricordo della donna grande sul passaporto è straordinario. che dolcezza i bambini...
Un caro saluto.
Che bello vedere con gli occhi di Stanley, e vostri, questi scorci di una Firenze a me sconosciuta ... Grazie!
RispondiEliminaBellissimi i posti che ha visitato Stanley in questa avventura! Alla prossima :-)
RispondiElimina@mammagiramondo: sei troppo buona!!! Noi comunque ci siamo divertiti a girare Firenze insieme a Stanley: è stato davvero buffo... :-)
RispondiElimina@beta @pollon: è difficile raccontare Firenze, abbiamo cercato angoli diversi dal solito...