sabato 6 febbraio 2010

Tempus fugit

Stasera, nella penombra rinascimentale della nostra via, incrociamo la mamma di G., un compagno di materna dell'uomo piccolo.
"Ehi, ma guarda l'uomo piccolo com'è diventato grande!", ci saluta lei.

"Babbo, ma chi era"?!
"La mamma di G. Te lo ricordi G., vero"?
"No, babbo, non me lo ricordo".
"Ma come, uomo piccolo! Eravate insieme alla materna".
"... eh, va beh, ma è passato tanto tempo da quando ero alla materna"!!!

L'uomo piccolo.
Prima elementare...

7 commenti:

  1. Fantastico l'uomo piccolo (piccoli uomini crescono)

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  2. @ba: eh, l'uomo piccolo evolve un po' buffo, a mezza strada tra un cignale di maremma grufolante nella nuda terra e un animo nobile e sensibile all'ennesima potenza. Un tenero troglodita che cerca il suo spazio nel mondo, indeciso tra il rotolarsi nella mota dell'istinto e il coltivare i suoi sentimenti più alti. Chi vincerà? Boh.

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  3. Scuola materna e scuola elementare sono ere geologiche differenti...

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  4. @do minore @giardigno: in effetti, eravamo geologici e non ce n'eravamo accorti!!! :-))

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  5. per loro il tempo scorre inmodo diverso, è a noi che sembra strano che siano passati 20 anni dall'ultima volta che ci siamo veramente divertiti a una festa

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  6. @piattini: a me sembravano passati vent'anni anche dall'ultima volta che ti ho letto. Per fortuna son passati in fretta. :-)
    Sì, la separazione tra quelle loro due vite, materna ed elementare, con i rispettivi mondi di riferimento, è netta. Resta il fatto che mi fa un certo effetto che si possa dimenticare un amico di "soli" pochi mesi prima...
    p.s.: dipende di "chi" era quella festa, vent'anni fa!

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