mercoledì 29 dicembre 2010

Un filo di cielo


Non avendo né matite né colori, neppure carta se non gli occhi, sarà un filo di cielo a ricamare il percorso di un ritorno?
(Nikon D90, diaframma f/5.3, esposizione 1/40 sec., ISO 1600 - martedì 28 dicembre 2010, Passignano sul Trasimeno, PG, ore 17.14).

martedì 21 dicembre 2010

Letterina

Al Parlamento Italiano
(630 Deputati e 321 Senatori - licenziamo anche quelli a vita)


Raccomandata A.R.

Oggetto:
notifica di licenziamento


Egregi Signori,
siamo spiacenti di informarVi che abbiamo deciso di rinunciare alla Vostra collaborazione. Tale provvedimento viene adottato per la seguente motivazione:

  • sottrazione di beni aziendali nell'esercizio delle proprie mansioni (specie se fiduciarie)
  • condotta extralavorativa penalmente rilevante ed idonea a far venir meno il vincolo fiduciario
  • abbandono ingiustificato del posto di lavoro
  • reiterate violazioni del codice disciplinare di gravità tale da condurre al licenziamento (basterebbe la rissa di ieri)
  • rifiuto ingiustificato e reiterato di eseguire la prestazione lavorativa/insubordinazione


Per i giorni di mancato preavviso non Vi verrà corrisposta alcuna indennità sostitutiva.
Vi invitiamo a prendere contatto con l'Ufficio Personale per il ritiro delle Vostre spettanze e dei documenti lavorativi.

Distinti saluti.


(Questo post aderisce all'iniziativa di Viviana)

lunedì 20 dicembre 2010

Fiducia

Fiducia è una questione importante che porta con sé una serie infinita di implicazioni. Alla fine del percorso, tutto può essere riassunto in autorevolezza.
Leonardo Sciascia, che oltre ad essere stato un grande intellettuale civile è stato Parlamentare, lasciava dire a don Mariano Arena (uno dei personaggi di "Il giorno della civetta") che l'umanità, "bella parola piena di vento", poteva dividersi in cinque categorie: "gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà".
Il nostro Parlamento è oggi pieno di quaquaraquà ed è lo specchio del comportamento sociale diffuso nel Paese. Tanti quaquaraquà dirigono istituzioni o enti e aziende statali o, peggio ancora, sono Ministri della Repubblica.
Tanti quaquaraquà siedono ai posti migliori di grandi aziende: ad esempio, quelli che si permettono, come nulla fosse, di licenziare dei lavoratori con una semplice telefonata alla vigilia di Natale. Quaquaraquà ci dirigono e dispongono di noi, cittadini.
Fiducia implica responsabilità: ottenere la fiducia di qualcuno non può essere una merce. Dare fiducia, invece, chiama ad una responsabilità. Non voglio dire che si arrivi a correità, ma cosa può fare ognuno di noi per non sentirsi, appunto, complice? Come spieghiamo ai nostri figli, bambini oggi e cittadini domani, che cosa vuol dire fiducia e come la dobbiamo usare, nel mondo?
Se spieghi loro perché un uomo ricco e potente si sia messo a farsi gli affari suoi in pubblico capiscono che c'è qualcosa che non va. "Ma non è giusto" ti dicono "è già ricco, ha già tutto! E cosa fa per noi che non siamo come lui?".
I bambini capiscono, nella loro semplicità di ragionamento ti danno molte risposte che tu, adulto, spesso non sai più vedere. I bambini li vedono benissimo i quaquaraquà. Te li indicano col dito e solo chi non vuol vedere, non vede.
Ho sempre creduto, e sempre più credo, che l'unica via che ci resta è l'impegno personale. E' sporcarsi le mani col mondo. E' fare noi qualcosa di davvero diverso da quello che non ci piace più ci venga fatto. Non lasciamo il nostro futuro in mano ai quaquaraquà.
I nostri figli ci malediranno se lo facessimo.
Chi di noi si candida ad essere un quaquaraquà, di fronte ai suoi figli?

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