giovedì 25 febbraio 2010

Eden (ovvero: Italiani ladri 2)

Qualche giorno fa, durante la pausa pranzo, in un tavolo accanto al nostro era seduta una giovane signora spagnola, di Madrid.
Lei e il suo collega parlavano della nuova tramvia di Firenze. Il giudizio era a metà tra lo sprezzante e l'incredulo: "ma come, una cosa vecchia e obsoleta come un tram spacciata per l'infrastruttura che vuole modernizzare la città". Questo era il succo.
Ligio al mio dovere di scassamaroni quando sento discorsi un po' qualunquisti, mi sono sentito in dovere di intervenire, temendo/cercando lo scazzo. Invece è nata un'amabile conversazione.

La giovane donna spagnola vive e lavora in Italia ormai da anni. Quando parla, dice spesso "noi italiani".
Non poteva non succedere: a un certo punto siamo arrivati al nocciolo. Come ci vedono dalla Spagna, a noi italiani?
Sorriso amaro ma scintillante.
"Beh, ogni tanto ci torno a Madrid".
Sorriso amaro ma amaro.
"I miei amici prima mi chiedono se è tutto vero. Poi cominciano, ci prendono in giro. Ma alla grande, eh".
Mezzo sorriso e scuotimento di testa. Abbassa gli occhi sulla tovaglia, di carta.
"Beh, loro ce l'hanno un'idea di che fine faremo".
Ah sì?
"Dicono che siamo destinati a diventare una specie di giardino, un posto buono per gli europei per venire in vacanza, pieno di belle cose da vedere, arte e musei, le spiagge e il mare. E per fortuna, dicono, tanto poi tutti tornano al loro Paese e arrivederci Italia".
Non sorride più, ora, la giovane signora italiana che è nata a Madrid ma vive qua. Ed ha figli italiani.

Ecco, un parco giochi siamo destinati a diventare, un giardino (zoologico, aggiungo io) per chi dall'Europa viene a cercare un po' di folclore, un po' dei vecchi sole, pizza e mandolino. Altro che le colline del Chianti.
Colonia saremo, il parco-divertimenti dei popoli civili, la passeggiata di allegri pensionati bulgari.
O di madrileni che verranno, increduli di questo Paese-baraccone, a trovare la loro amica ormai irrimediabilmente italiana.
Un giardino.
L'eden.
"Voi, laggiùùù! Spostate quel vaso... Ehi, e quella siepe così irregolare, chi me la potaaaaa?! E la fontana, avete dato da mangiare ai pesci rossi"?
Giardinieri per il mondo intero.
Come non esserne orgogliosi?

10 commenti:

  1. P.s.: lo spunto di questo post (che peraltro racconta un aneddoto accaduto precisamente lunedì 15 febbraio) mi è venuto da un commento di supermambanana che quindi ringrazio di cuore per aver trasformato in racconto un episodio che avevo trascurato! :-)

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  2. first things first, grazie della dedica :-)

    si certo, e' amaro. Non so quanto pero' l'amarezza sia negli occhi di chi guarda. Anche l'Inghilterra (di cui parlo solo perche' la conosco un po' meglio) per i turisti e' la terra delle rose, della royal family, del cup of tea, e altre amenita'. O del West End di Londra, o di Notting Hill. Quando vengono i turisti cercano quello che vogliono trovare. E poi se ne vanno. Ci sono complessita' che non si colgono. E' normale e umano, e dev'essere cosi'. Gli inglesi sanno perfettamente che londra diventa un parco giochi per questi turisti. E, con un senso degli affari notevole, si prestano all'illusione. Tornando in tema, io non credo poi troppo nel fatto che la situazione italiana di oggi 'faccia notizia' troppo piu' di quando avevamo i governi "a porta girevole" come dicono gli inglesi di noi di qualche anno fa. Le notizie che sono girate sull'Italia nei giorni scorsi qui in UK sono principalmente la sentenza Google (massicciamente e in prima pagina) e il disastro ecologico nel Po, con meno enfasi ma comunque in primo piano. Oppure, oggi, cosa ne succedera' di David Mills, ma giusto perche' si parla di un cittadino britannico. Della vicenda Telecom/Fastweb non ho visto menzione nei giornali mainstream (non mi sono addentrata in quelli economici). Che sto cercando di dire, boh, forse che alle volte la sensazione di ineluttabilita' deriva dal fatto che si pensi di essere in una situazione cosi' enorme e ingestibile da essere senza uscita. E' una situazione enorme, ma non e' senza uscita, e il sapere che alla parola Italia all'estero viene ancora associato di primo impatto uno stereotipo tutto sommato positivo, quand'anche da cartolina illustrata, mi rende meno pessimista. Boh, riesco a spiegarmi? :-(

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  3. Massì, in fondo perché agli "stranieri" dovrebbe importare qualcosa di noi? Siamo già un bel paese in cui passare belle vacanze (oddio, magari per le vacanze certe bellissime regioni è meglio evitarle, e poi forse certi posti costano un po' troppo per quello che offrono, ma questa è un'altra storia...), per chi sa che esiste l'europa ;-)
    Io sono moderatamente pessimista sul nostro futuro, il che non vuol dire che insegnerei ai figli a delinquere.
    Però ad andarsene, sì.

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  4. Ciao Desian, non ho commentato il primo post, mi rifaccio adesso. Francamente, a differenza di Supermambanana, il fatto che ci sia qualcuno che ci vede come dei pittoreschi personaggi da cartolina non mi è di alcun conforto. L'immagine "positiva" da turisti che fanno la foto di fianco al finto gladiatore al Colosseo, come di fianco alle guardie di Buckingham Palace, casomai mi immalinconisce.
    Anzi, che perfino una ricca lotteria oggi si chiami "turista per sempre" è significativo: mentre anneghiamo nel petrolio sversato, siamo soffocati da smog, frodi, depravazione e corruzione, la speranza deve essere quella di scappare dalla realtà, ben disinformati, anzichè sforzarsi di capire quello che succede e provare a reagire, anche se a volte sembra la lotta di Davide contro Golia.
    Forse è vero che gli Italiani reagiscono alle situazioni disperate. A me sembra che stiamo cadendo abbastanza in basso da giustificare uno scatto d'orgoglio in chi non ci sta a farsi assimilare ai ladri o, quando va bene, a "italiano pizza, mandolino e mamma". E non è vero che all'estero la gente e la stampa non abbiano uno sguardo critico (basti pensare a certe campagne politiche dell'autorevole Economist). Chissà, forse occorrono sferzate più forti... O forse siamo destinati a diventare davvero abitanti di un giardino da curare (magari con nani, ballerine e stallieri)? Io credo ancora di no!

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  5. Dominore guarda che le sferzate alla politica italiana ci sono e pure pesanti, anche passando da guardian e times o independent, senza arrivare all'economist, pero' (come faccio a spiegare una sensazione a pelle) diventano anch'esse luogo comune di un'italia che, si sa, e' cosi'. Proprio come il colosseo coi gladiatori insomma, o la pizza o i mandolini. Cio' che probabilmente voglio dire e' che se pensiamo che l'estero stia li' sdegnato e desideroso di intervenire al piu' presto, stiamo sognando ad occhi aperti, loro son li' che ci guardano come una cartolina comunque, noi siamo gli unici a cui veramente deve premere cambiare, e alzare le chiappe per farlo.

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  6. se non ci giochiamo pure il giardino...

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  7. Mentre ti leggeva, alla 'povna è venuto in mente "England, England", di Julian Barnes. E ha pensato che (come sempre) in Albione lo scrivono, noi lo diventeremo. La 'povna vorrebbe anche commentare il tuo precedente post, e infatti sono 3 giorni che arriva qui sopra con la testa piena di cose da dire. Poi però non le riesce a mettere bene per scritto, perché avrebbe bisogno di tempo per articolare bene, e invece sta passando delle giornate un po' così. Questo non significa che non ci proverà ancora, e che l'appuntamento sia solo rimandato.

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  8. ciao! volevo invitarti a partecipare ad un piccolo concorso sul mio nuovo sito www.mammeacrobate.com
    è un piccolo contest per dare voce ai papà e in palio c'è un libro molto carino!

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  9. Il paradiso per tanti avvocati Mills saremo!!!

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  10. ...dal mio punto di vista di italiana che vive in spagna da quasi 5 anni gli spagnoli hanno un'ottima immagine di noi. certo, la prima cosa che si menziona e la bellezza dal punto di vista culturale e quindi turistico, ma hanno un grande rispetto per noi anche come popolo.i due temi sui quali non mollano e l'immagine pessima sulla nostra guida e...la politica....(scusa gli accenti ma ho una tastiera spagnola!!)

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