giovedì 28 ottobre 2010

In ritardo

Arrivare tardi. E vederli sfiniti, sulle loro seggioline, che finiscono di cenare ma in realtà la stavano tirando per le lunghe, solo per aspettare te.
Le giornate finiscono e sfiniscono anche i grandi, anche se li pensi da qualche parte, tra le quinte della loro vita quotidiana: in classe, dai nonni, in palestra.
Aspettavano te perché l'appuntamento serale è con la lettura del "nostro" libro: La guerra dei bottoni.
L'uomo piccolo non ce la fa, crolla. La donna grande vorrebbe ascoltarti lo stesso.
Poi però si rende conto che non è la stessa cosa andare avanti con la lettura senza che ci sia suo fratello ad ascoltare, insieme a lei.
"Babbo, spengi la luce. Lo leggiamo domani sera, se torni prima".
Ci puoi giurare che torno prima, domani.
E anche dopodomani.
E dopo.
E.

7 commenti:

  1. ettelocredo che dopodomani torni prima: è sabato!
    moglie spoetizzante :-)

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  2. Va beh sto piangendo da mezz'ora, sarà che sono stanca...

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  3. @Sig.radesian: :D

    e tra poco arriva la mazzata finale del cambio dell'ora :(

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  4. @la gaia: :-PPPPPPPPPPPPPPPPPPPP :-)

    @mammagiramondo: eh sì, a volte siamo stanchi. Poi torniamo a casa.

    @amanda: :-)))

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  5. Ieri parlavamo proprio di questo con Mr.Marito. I bambini che resistono per vederlo tornare. Che cercano di tenere gli occhi aperti perchè 'papà sta arrivando,vero?'. Io stanchissima in questa resistenza mi sciolgo però quando vedo il sorriso e la felicità che si liberano in aria quando il papà entra da quella porta. E tutto ritrova un senso, anche per una mamma che vorrebbe farli addormentare per poi riposare. Dargli la possibilità di avere il bacio della buonanotte del papà. Questo è davvero importante.

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  6. @nuvola: è bello esserci...

    @michela: scottex? o, come li chiamiamo noi, scottish!

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