domenica 15 febbraio 2009

Domenica da (involontari) vampiri


Dopo il lungo inverno piovoso (almeno da queste parti...), oggi finalmente ci siamo potuti concedere la prima gita fuori porta. Abbiamo passato la serata di ieri a cercare una meta che ci piacesse e una volta deciso, abbiamo focalizzato: Volterra, dove mangiare (chissà perché è sempre il primo pensiero!) una volta là, che strada fare, cosa vedere.
Stamattina il tempo era meraviglioso, i pargoli elettrizzati, gli adulti tranquilli e ben disposti. Pronti, attenti, via: si parte. Attraversiamo i panorami del Chianti e, pur se uno ci è ormai abituato, ogni volta ci facciamo cogliere dalla stessa bellezza mozzafiato e dalla stessa sorpresa. La volterrana poi è uno strepitoso andare che già da solo vale l'intero viaggio, e la giornata: su quei colli rotondi e morbidi come fianchi l'occhio si perde tra valli e crete, sull'orizzonte lucente. Che a guardar bene, tra le pieghe dei colli laggiù, si intravedono persino i soffioni di Larderello. Insomma, uno spettacolo.
Un qual certo velo di poesia cominciava a stendersi sul nostro viaggetto...
Una volta a destinazione, la prima meta è quella classica e centralissima: la piazza dei Priori, uno spazio irregolare ma tipicamente toscano che ricorda, almeno a me, la calda accoglienza di un'altra piazza magica, il Campo a Siena.
Comincio a guardarmi attorno, stupito da questa prima volta (ebbene sì, non avevo mai visitato Volterra!), mi giro attorno, alzo il naso all'insù per cogliere torri e cornicioni, misuro con lo sguardo le prospettive e all'improvviso, poc!, qualcosa colpisce la mia attenzione.
Guardo meglio, è una vetrina. Guardo ancora meglio: lo so (io le frequento per mestiere!) che lì non "deve" esserci una libreria... eppure la vetrina non lascia dubbi: un paio di totem pubblicitari. Oh no!, è lei, è la Stephenie Meyer. E poi, ci sono tutti i suoi libri in quella vetrina: Twilight, New Moon, Eclipse, Breaking Dawn. Ma che succede, sono impazzito, vedo libri e librerie dappertutto, anche dove non dovrebbero esserci? Infatti, è la sede dell' ufficio turistico, questa, non una libreria!
Ok.
Pausa.
Lascio di stucco la famiglia, mi precipito dentro.
"Buongiorno, scusi, ma come mai avete tutto questo ambaradan in vetrina? Il totem pubblicitario della Meyer, i suoi libri, ma che succede? Dove sono capitato?!".
L'impiegata, una gentilissima e paziente ragazza (peraltro di origini austriache che parla un dolcissimo italiano e che spiega a noi "indigeni" come funzionano in Italia gli orari di apertura dei musei - naturalmente il museo che volevamo era chiuso, in una domenica pomeriggio stracolma di turisti...), non si scompone neanche un po', mi tranquillizza e mi spiega l'arcano. Uno dei libri della Meyer è ambientato in parte a Volterra e i volturi (o vulturi), se ho ben capito una particolare razza di vampiri, nascono quasi casualmente nella mente dell'autrice che poi si accorge dell'assonanza, scandagliando la Toscana con Google Earth, e decide di sposare le due cose, vulturi e Volterra.
Insomma a maggio, forse, iniziano le riprese del film proprio a Volterra. Son tutti eccitati, qui, ed hanno pensato bene di dedicare la vetrina dell'ufficio turistico alla loro più importante promoter. Diamogli torto!
Resta il fatto che: il povero desian (che frequentando librerie per lavoro avrebbe dovuto sapere) è cascato letteralmente dalle nuvole e ha imparato qualcosa di nuovo sul suo mestiere; se uno pensava di passare una domenica tra gli antichi vicoli di una cittadina misteriosa per storici motivi (gli etruschi soprattutto, ma anche migliaia di anni di storia, vicende legate ai templari, ecc) si è invece ritrovato nella capitale mondiale del vampirismo modernissimo e up-to-date.
Certo, qualcuna di voi, efficientissime mamme blogger, poteva anche avvisarmi visto che ho scoperto che il fenomeno Meyer non riguarda soltanto le ragazzine-ine ma anche le ragazze sopra i 40!
Ah, per finire. La giovane impiegata ha avuto il buon gusto (oltre che l'ironia) di mettermi al corrente delle sue statistiche: nella giornata di oggi, più della metà delle persone che son passate di lì, lo hanno fatto richiamate dalla Meyer e dal suo romanzo.
E noi che pensavamo alle balze di tufo, alla Deposizione di Rosso Fiorentino e, al massimo, a Ritratto di donna velata. Si vede che non siamo più quelli di una volta!

5 commenti:

  1. Vabbè, dai, vi siete divertiti lo stesso, no?
    Ah, ma quando finirà questo mio tour de force, ci rifaremo anche noi. Io vorrei andare proprio a Larderello, che qui studenti e bambini si stanno stufando del freddo e del chiuso, e non ci siamo mai stati...

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  2. del freddo, del chiuso e... dell'umido!!!
    sì, molto divertente e molto bello. e anche molto ridanciana la (dis)avventura Meyer...

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  3. confesso di avere trentasei anni, una laurea, due figli e un marito purista ma di aver letto tutti i libri della meyer e di averli pure graditi !
    certo, il ruolo di volterra è abbastanza marginale secondo me ma se tieni conto del fatto che molti vanno a vedere il mulino bianco, c'è poco da stupirsi!

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  4. @lasimo: :-)) ma com'è un marito purista?! Su Volterra, pare proprio così: più dela metà della gente che era passata di lì aveva dichiarato di esser lì per "colpa" della Meyer. Noi, naturalmente, ci siamo rifiutati... anche perché in famiglia nessuno l'ha letta.

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  5. Ih io la Mayer nulla conosco. Ma confermo che Volterra è una ficata, la campagna pure, il mangiare idem e il Chianti nun se deve buttà:)

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