giovedì 5 febbraio 2009

La merenda e l'educatore

Io me lo ricordo ancora, l'educatore Giórgio (con la o rigorosamente chiusa, come da queste parti usa), perché son passati solo 7 anni e vabbè la volatilità del neurone ma se me lo fossi già dimenticato dovrei sinceramente preoccuparmi!
Me lo ricordo bene, l'educatore Giórgio, che il sabato mattina ci accoglieva flemmatico in calzini antiscivolo sul parquet del "nidino"-famiglia, con la donna grande che all'epoca era davvero piccina, un fantolino di poche decine di etti e ci sembrava, ed era!, così piccola indifesa e bisognosa di genitori consapevoli e preparati.
Mi ricordo perfettamente, l'educatore Giórgio, che ci provava proprio a far di noi, un bel gruppo di volenterosi genitori con pargoletti, degli splendidi babbi-e-mamme che avrebbero ben saputo cosa volere per i loro bimbi, cosa scegliere e cosa dargli.
E me lo ricordo certo, l'educatore Giórgio, che ci istruiva sul cosa "proporre" a quei bambinetti, quando sarebbe stato il momento - of course! -, per merenda: "io propongo loro sempre cose diverse: una volta il pan coll'olio, un'altra volta pane e burro e marmellata, la terza un vasettino di yogurt, bianco, con un cucchiaino di miele dentro, e via e via" diceva l'educatore Giórgio.
In quell'atmosfera rilassata e moquettosa del sabato mattina, tra le dolci colline che vedevi oltre le finestre e l'educatore Giórgio (quello con la o comme il faut!) che ti sussurrava suadente, non avevi dubbi: anche noi "proporremo" alla donna grande, quando sarà diventata abbastanza grande, un'infinità di varietà di merende, naturali e casereccie e lei sarà felice, non avrà che l'imbarazzo della scelta, non potrà che ringraziarci per la splendida infanzia fatta di merende sane e buonissime...

...Puf!...

Oggi, la donna grande chiede solo la mefitica merendina della multinazionale parmense, quella che ci vorrebbe tutti uguali usciti dal mulino infarinati, e i suoi occhi diventano lucidi di bramosia quando nomina quel sordido polimero incartato dentro la plastichètta colorata.
Io e la profe ci guardiamo e, con quel senso di smarrimento, ripensiamo all'educatore Giórgio e alla sua voce suadente e "propositiva": abbiamo saltato un passaggio noi, e non ce n'eravamo neanche accorti, oppure era lui che aveva la ó troppo chiusa, come usa?!
Fòrse la secònda che hò dètto? Mah.

5 commenti:

  1. eh, eh, ma l'educatore Giorgio li aveva dei bambini da sfamare? quando chiedono la merenda sembrano al bar, io il latte senza cacao, io con il cacao e con lo zucchero, io il té col miele, io la tisana tiepida fuori e calda dentro....
    io ribatto quello che c'è c'è.
    polimeri ogni tanto, più che altro per non farli diventare bulimici da grandi, per il resto hai provato piza bianca e salame? non sarà yogurt bianco col miele ma insomma, almeno è sostanzioso :))

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  2. E io pensavo che andaste di ribollita al cavolo nero anche a merenda!

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  3. @PIATTINI purtroppo l'educatore Giórgio è proprio un educatore professionale di asilo nido quindi penso avesse le sue buone ragioni. Lui. Noi siamo ridotti così come siamo... :-)
    @MAMMAMSTERDAM è che sul pane della merenda, pur essendo la ribollita piuttosto compatta, e tanto tanto bbbuona, scivola via da ogni parte quindi........ non è proprio praticissima. Digerirla poi è un'altra storia ancora. Ma tanto tanto bbbuona!

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  4. Non si dica in giro, ma... le schifezze purtroppo sono buone.
    Alzi la mano chi riesce a non toccare le patatine quando se ne trova una bella ciotola davanti? E la nutella, che dire della nutella?
    Niente da fare, per il pan con l'olio sarà sempre una vita durissima, tutta in salita!

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  5. E' sufficiente cedere UNA VOLTA SOLA, magari perchè non hai a portata di mano il pane con l'olio, perchè il piccolo pargolo assaggi la droga e ne diventi immediatamente dipendente. A casa mia la droga si chiama Kinder fetta al latte. E poi hai voglia a proporre lo yogurt!

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