domenica 18 gennaio 2009

Domenica

Mentre ormai tutti dormono (mi capita spesso di essere l'ultimo), ripenso a questo fine settimana al calduccio. Molto familiare: atmosfera, giochi e risate (molte, quest'ultime), scherzi. Persino una cena con amici che vediamo troppo raramente è stata molto familiare. E la profe, che cucina comme il faut, si è fatta onore e ci ha coccolato il palato: la ribollita è sempre la ribollita!
La domenica uggiosa, poi, è stata proprio una giornata di grandi stropicciamenti: siamo in una fase familiare fatta di contatti, di consonanze che si rinnovano, di grande intimità fisica. Giocosa e giocosi.
Certo, la profe continua a traballare (questo vecchio post torna d'attualità) ma se penso all'oggi, rispetto a pochi anni fa (una manciata di mesi), direi che abbiamo fatto un salto evolutivo, proprio uno scatto di crescita. Tutti insieme, poi.
Da giovedì scorso, la profe ha iniziato il suo corso di feldenkrais (erano otto anni che aveva abbandonato lo yoga) per cui possiamo considerare ormai archiviato il periodo del "rimandiamo a tempi migliori". Sembrano essere arrivati, i tempi.
E, certo, non mancano le staccionate: la donna grande che diventa sempre più gelosa dell'uomo piccolo. Perché l'uomo piccolo, man mano che cresce, sta chiedendo il suo spazio. L'uomo piccolo che sfoggia sempre più il suo carattere casinista e incontenibile. La donna grande che scoppia in pianti dirotti ed inconsolabili ad ogni minimo, quasi inesistente, impedimento. Ma queste sono cose legate, almeno ci sembra, ad un particolare periodo del loro rapporto di fratelli. Noi siamo qui, con loro, staremo pronti.
Quello che davvero ormai non reggo più è il loro sguardo sorridente, i loro occhi accesi da una luce brillante quando ridiamo insieme e ci rotoliamo per terra, le richieste di contatto, questa strana alchimia che trasmette l'amore tra le persone.
Oh, non datemi addosso: l'avevo pur detto che sono uno che si commuove facile, eh!

6 commenti:

  1. È che siete belli come tutte le persone che si vogliono bene.

    Anche a casa nostra c'è tanta fisicità negli affetti, e davvero mi preoccupo per quando saranno adulti, che per tanti motivi sarà difficile spupazzarci tanto.

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  2. sono d'accordo con Mammasterdam, questo è un perido przioso perché breve. non capiscono quelli che temono il fine settimana con i bambini. certo da piccolissimi bisogna imparare a gestirli, ma adesso, è tutto uno scambio, una risata. non dobbiamo dimenticarci che in questa fase hanno veramente bisogno di noi

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  3. cercheremo di cogliere e di vivere questa brevità

    @barbara: be' intanto ti ho ascoltato in radio e la trasmissione mi è piaciuta quindi grazie per quello. Poi sì, ci sta piacendo molto questo periodo di affetto stropiccioso...
    @piattina: non sai quanto io condivida ed apprezzi queste tue cinque righe di commento... Grazie anche a te.

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  4. Ma sei un puciuricchio tirillicchio! Un trupulingo tarapallo.
    Attualmente sono sintagmi che riferisco al mio gatto in momenti di massimo apprezzamento et effusione per dirti che è carino come parli dei tuoi:)

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  5. E' bello anche questo tuo/vostro (ogni tanto parli al plurale...) sentirti pronto. Soprattutto con le donne grandi (grandi quanto?) che piangono per tutto e nulla, io mi sento sempre impreparata. Mi sembra che tutto stia succedendo così in fretta, era solo ieri e stavano tutti in una mano...

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  6. @lgo: il plurale comprende chiaramente la profe, ossia mia moglie ma più in generale mi piace che, almeno in casa più difficile nel mondo, le nostre singolarità si "confondano" nel plurale!
    Sul grandi quanto, c'è un segnalino in fondo alla pagina del blog...
    ciao!

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