In effetti sembra un sottile esercizio calviniano (nel senso di Italo, naturalmente, non Giovanni...) quello di mettere in equilibrio la leggerezza estrema di un fiocco di patate con la pesantezza metallurgica di un pezzo di ghisa, per quanto griglia.
Nella realtà si tratta semplicemente di strumenti elementari, basic direbbero i moderni, per il babbo imbranato in cucina.
Sarà che la carne ai ferri l'adoro (e mangerei solo quella, quotidianamente vita natural durante) mentre il purè di patate non lo posso soffrire ma mi stupisco tutte le volte di come le mie capacità, skills direbbero i moderni, in cucina siano così scarse e tendano ad una coazione a ripetere imbarazzante. La famigerata busta, però, la conoscono (o almeno dovrebbero...) anche le mamme, sopratutto quando il tempo è tiranno e bisogna velocemente portare qualcosa in tavola. La apri con le forbici in meno di due secondi e, non appena il latte bolle, pouff... un soffio e tutti i fiocchi scivolano laggiù, dentro la pentola. Basta mescolare, guai a shakerare.
Insomma, facciamola breve: oggi ero in difficoltà. Il primo sabato di scuola della profe, dopo le vacanze da Natale, non è banalissimo. Bisogna riprendere la mano.
Così a desian toccava di nuovo il pranzo del sabato: un esame che non è solo la soluzione di un'emergenza ma, anche e soprattutto, la buona accoglienza per la profe che torna girata di scatole (in fondo, sarebbe pur sempre sabato!) e stanca dopo una settimana di lavoro.
Potevo pensare a qualcosa di davvero sorprendente (qualche settimana fa, per una merenda, avevo tirato fuori dal cilindro addirittura una torta! La profe era quasi svenuta per la sorpresa)? Oppure andare su un solido primo, magari facendo una pomarola sul momento?
Macché, oh! E' sabato anche per me, no?!
Niente di meglio che affidarsi alle certezze, ai fondamentali della (mia) esistenza: fiocchi e ghisa, purè e griglia. Italo Calvino, in nuce...
Ho ammannito ai pargoli qualcosa di speciale: il solito, Sam.
And play it again, direbbero i moderni.
non ho capito se si tratta di una richiesta di scuse pubbliche alla profe, se il procacciarsi solidarietà maschile dagli altri babbi o la nuova pubblicità del purè in fiocchi... ci penso e ripasso
RispondiElimina@amanda: una dichiarazione di resa sul fronte culinario?! :))
RispondiEliminaOk, Ok, lo dico da anni che devo pubblicare un ricettario per babbi, perché il nostro, che pure da giovane sapeva cucinare e a fare il risotto sarebbe meglio di me - se ci si mettesse - in realtà quando tocca a lui per emergenze varie, raramente va oltre la pizza surgelata del super, perchè, dice non gli viene in mente niente. Appena mi decido lo mando pure a te, intanto ti suggerisco gli spaghetti al pesto, che non ci vuole niente, li sa fare persino figlio 2, e se li fai come a Genova scottandoci una patata a cubetti e dei fagiolini, anche surgelati, è un piatto completo, sappilo.
RispondiElimina@mammamsterdam: vedi Ba, è proprio questo che non mi convince, quando ci penso. "Non diamo pesci a chi muore di fame, insegnamogli a pescare". Forse noi altri padri dovremmo avere il tempo-la lucidità-la voglia-e-infine-anche-la leggerezza di farcelo da soli un ricettario. Scrauso, ripetitivo, ignobile o bruciaticcio ma fatto da noi. Come viene. Come riusciamo a farlo. Senza "aiuti" e senza placet. Insomma, prendere coscienza: "diventare". Beh, non ci riusciremo mai? ;-)
EliminaSiamo onesti: a patto ovviamente di amare la carne e che sia buona, nulla è meglio della carne alla griglia (tu metti prima il sale grosso sulla gratella, in modo da fare i carboni, vero?). Il purè in fiocchi invece non mi entusiasma (ma non per i fiocchi, è proprio il puè: per dire, la polenta la pratico, a volte). Allora preferisco le patate bollite normali, schiacciate con olio e sale.
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