giovedì 21 maggio 2009

Oasi del libero ascolto

Ma voi lo sapevate che i bisogni dei bambini sono:
- amore incondizionato
- rispetto della propria personalità
- tempo degli adulti
- stabilità emotiva
- tempi e ritmi adeguati a loro
- adulti responsabili
- sostegno alla crescita
- gioco e movimento?

I babbi si documentano, se possono.
L'altra sera, organizzato dall'Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune, si è tenuto un incontro dal titolo "Si fa o non si fa? Quando e come far conoscere le regole".
Il titolo era di quelli da incuriosirsi immediatamente e poi a scuola le insegnanti (a cui l'incontro si rivolgeva in prima istanza) mi avevano parlato benissimo della relatrice, la dott.ssa Patrizia De Padova, docente all'università di Padova.
Io, curioso sempre come una scimmia, non me lo sono fatto ripetere due volte. Mi son precipitato.
Ok l'incontro, ok la relazione, puntuali le slide, buone le spiegazioni e gli approfondimenti.
Il vero coniglio dal cilindro, la rutilante trovata che può (e ci riesce) cambiarvi la vita, spunta come si deve verso la fine della conferenza:

"L'OASI DEL LIBERO ASCOLTO" ta-dah!

In realtà De Padova l'ha definita oasi dell'ascolto pulito ma noi ce la siamo personalizzata così. Ci piaceva di più.
Funziona che tutta la famiglia, meglio se i piccoli già in pigiama (nda), si ritrova accoccolata sul tappeto, sul letto a castello, per terra. Divano? Dove volete voi.
Poco prima di andare a letto. Diciamo cinque minuti.
E ognuno racconta a tutti gli altri due cose, la più bella e la più brutta, della giornata appena trascorsa.
Quando tutti hanno raccontato, bacio della buonanotte e tutta vita per i genitori!
In realtà questo rito quotidiano serve in primo luogo a focalizzare le cose principali della giornata, sia in positivo che in negativo (esorcizziamo parlandone), e soprattutto a creare quella continuità tra la veglia il sonno e il risveglio del mattino dopo che spesso invece non ha luogo se i pargoli vanno a letto in "solitaria", spezzando cioè in maniera troppo brusca il vissuto quotidiano.
Vi sembra roba troppo macchinosa? Oh che palle ogni sera mettersi lì tutti insieme, quello non vuole quell'altro ha da fare?!

Ebbene sappiatelo, si sono creati dei mostri: i pargoli sono letteralmente drogati di oasi del libero ascolto. E' la prima cosa che chiedono, per la sera, non appena mettono piede a casa dopo la scuola. Nemmeno la merenda, vogliono. Per ora non abbiamo perso nemmeno un colpo.

17 commenti:

  1. Geniale! Data l'età e l'indole del piccolo però mi sa che per noi se ne riparla tra un paio d'anni.

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  2. è una cosa bellissima. poi ognuno la può adattare alle proprie esigenze, capanne indiane, lettone, a tavola la sera, ma un momento per ascoltarsi e parlarsi veramente ci vuole.
    e riflettere su quello che si vive è una buona abitudine fin da piccoli

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  3. Ciao Desian, ora senza nulla togliere alla dottoressa De Padova, nè a te che tanto ne hai apprezzato la conferenza, ma DaddySupermaxieroe a gennaio lasciava questo post

    http://daddysupermaxieroe.blogspot.com/2009/01/una-cosa-bella-una-cosa-brutta.html

    Ciao

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  4. @gloglo: vabbè, mi nasconderò sotto la sabbia!!! ;-))

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  5. non conoscendo Dott. De Padova di Padova, la prima domanda che mi viene e': ma ce li ha lei i figli? Pero' so che non e' carino argomentare ad hominem, anche se e' lo sport nazionale. E so che sono una SuperRombiballe. Mi metto di impegno quindi. Allora. Assolutamente Sacrosanto dedicare tempo all'ascolto dei bimbi (di tutti). Assolutamente Sacrosanto che non siano solo i bimbi a dire la loro, ma anche i genitori possano raccontare che magari hanno avuto una giornata pesante (certo i modi e i temi vanno customizzati alla audience, ma mi piace che far partecipi i bimbi di come stiamo, odio l'idea che vivano nell'oblio fino alla maggiore eta'). SuperDaccordo quindi.
    Meno convinta della liturgia pero'. Perche' puntualmente se chiedo ai bimbi (anni 5 e 3.5, magari e' solo questione di eta') che e' successo oggi rispondono come un sol uomo: "nothing...". Pero' poi, piu' tardi, quando la cena e' sparecchiata e siamo tutti a giocare panza a terra, oppure a letto, un nanosecondo prima che le palpebre diventino macigni, assolutamente fuori da ogni contesto, vien fuori che F. all'asilo aveva la maglietta di spiderman oggi, e me l'ha fatta provare. Oppure J. di scuola e' stato al circo domenica scorsa. E K., la maestra, "has got a baby in her tommy". Le cose vengono fuori, ma al loro ritmo, quando sono pronte per venir fuori. La sfida e' esser li' proprio in quel preciso momento... un po' come quando passa una cometa.

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  6. @supermambanana: intanto benvenuta da queste parti! non so se De Padova abbia figli, non gliel'ho chiesto. D'altro canto m'interessa assai poco, visto che sono dell'idea che ognuno di noi crea per se e per la propria genitorialità una forma di competenza del tutto misurata sul suo mondo, alle sue esperienze e, più di tutto, capacità.
    I riti (intesi in senso assolutamente laico), poi, io li amo molto e anzi mi rammarico di non "praticarne" abbastanza: questo ha avuto successo, ce lo godiamo.
    Forse è anche vero che i tuoi pargoli sono ancora un po' piccoli di età e che le loro comunicazioni siano più estemporanee mi torna: anche da noi era così qualche tempo fa. Poi crescono e cambiano...
    a presto

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  7. grazie desian dell'accoglienza e per non avermi mandato affanbagno (come avrebbe detto mia nonna), certo che come prima visita a casa tua potevo essere un po' piu' tranquillina, me ne rendo conto rileggendo sopra :-D
    Comunque, si, son daccordo che cio' che funziona va bene sempre, non importa come e perche'

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  8. Desian, "mi nasconderò sotto la sabbia"...adesso, nonn esagerare ;-D... un caffè alla prima occasione basterà ;-)
    peccato non possa essere al MaM :-((((
    Mi raccomando, ti delego a rappresentarmi... e grazie

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  9. Amore incondizionato? Come il periodo che Ennio si divertiva a chiedere l'acqua per rovesciare il bicchiere, io ero stravolta dalle nottate e al quarto bicchiere che gli passavo il capo mi ha chiesto e ero masochista o cosa.

    No, mi sono detta, gli sto istillando la serena certezza che sua madre pensa sempre il meglio di lui e si fida incondizionatamente (e quindi non impara dall'esperienza di altri tre bicchieri rovesciati da asciugare a ora di cena e con gli ospiti).

    Ok, il primo punto ce l'ho. I due sui tempi, lassamo perde.

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  10. La sera il momento lettone per miei gusti dura fin troppo poco. Cercherò di trattenere il treenne Fagio e cercare di farmi raccontare qualcosa!

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  11. Mi piace l'idea che tu vada a riunioni, incontri o altro e poi relazioni il tutto sul blog.
    E' l'ideale per mamme come me, senza tempo, ma in perenne perfezionismo di loro stesse.
    Ci proverò anch'io (con le due grandi)... vedremo!

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  12. Il nostro primo momento d'ascolto è in auto mentre torniamo dall'asilo. Marco da qualche tempo mi risponde" no mamma parliamo questa sera quando siamo tutti a tavola, che c'è anche papà" e così a tavola la sera abbiamo il nostro angolo di reciproco ascolto.

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  13. Grande Desian! Bella idea!
    Diciamo che mia figlia ha 1 anno e mezzo e non si possono ancora fare tutti questi gran discorsi sdraiati sul pavimento prima di andare a nanna ma... ottimo insegnamento per il futuro. Se domani sei al mam camp... ci vediamo là!

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  14. Ho una bimba di 1 anno e pochi giorni, dice "Mammammammammammamma" e tante altre paroline in giappocinese che non riesco ancora a comprendere, ma spero che un giorno sarò capace di capire quel che vorrà dirmi... e anche quello che non mi dirà!

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  15. @barbapapà: l'idea non è mica mia: bella però sì, a noi è piaciuta da morire.
    a domani :-)

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  16. Non ho figli ma ho deciso che questo rito lo provo lo stesso col marito.
    La sera siamo sempre abbastanza sclerati, chissà che ci faccia bene.

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  17. A me questo scambio di esperienze impigiamati piace davvero tanto.
    Io, poi, sono avida, si sa...
    Ci rifletto su.
    Grazie.
    Silvia

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